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Undici navi russe fanno rotta sulla Siria
Nonostante le dichiarazioni arrivate dalla Casa Bianca, che parlano di attività di routine da parte dei russi, i fatti sono diversi. Questa è la più grande flotta da sbarco russa degli ultimi 24 anni, le navi possono trasportare oltre duemila uomini e centinaia di carri.
Poi c’è un particolare che è balzato agli occhi dei nostri analisti. Mentre i media generalisti si sono focalizzati sulle unità maggiori della flotta, in noi ha fatto molto pensare la presenza di alcuni rimorchitori al seguito del gruppo navale. La presenza di queste piccole unità disarmate è invece un elemento fondamentale. L’unica motivazione di avere nel gruppo dei rimorchitori è avere intenzione di manovrare e far attraccare le grandi navi da sbarco in un porto, magari piccolo e non dotato di rimorchiatori adeguati, come il porto di Tartus. La presenza dei rimorchiatori indica dunque che le navi da sbarco russe, non solo si avvicineranno alle coste della Siria, ma probabilmente attraccheranno in successione a Tartus; con quale scopo ancora non possiamo affermarlo. Potrebbero organizzare una evacuazione del personale e dei mezzi russi, oppure potrebbero portare rinforzi importanti per le truppe di Mosca che ora presidiano la base. Certo è che la missione russa non è una gita di piacere. La situazione si complica ulteriormente per la forte presenza di unità NATO nell’area e forse anche la presenza di un gruppo di attacco portaerei americano. Al largo della Siria decine di navi militari di opposti schieramenti opereranno in un tratto di mare relativamente ristretto, con comandanti non più abituati alle scaramucce ed ai confronti che erano tipici della guerra fredda. Non sappiamo i piani della Russia e non conosciamo le intenzioni degli strateghi di Washington, ma una cosa è sicura: saranno settimane di tensione nel mediterraneo orientale.
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