Israele come spesso è abituato a fare sorprende il mondo, e lo sorprende con una mossa politica che avrà riflessi internazionali. I due principali partiti di Israele il Likud e Kadima fanno fronte comune e questo fatto rivoluziona la visione di un paese diviso che molti commentatori avevano presentato al mondo quando il primo ministro Nethanyau aveva annunciato solo la settimana scorsa elezioni anticipate. GPC era rimasto in silenzio perchè ci sembrava improbabile che in un momento di grandi sfide e possibili conflitti Israele andasse ad una campagna elettorale che, per quanto corretta, avrebbe comunque indebolito la posizione del paese.
Così oggi ci troviamo a commentare la nascita di un governo di unità nazionale guidato sempre da nethanyau e appoggiato dal Mofaz. Ma chi è Shaul Mofaz? Per meglio dire chi è il generale Shaul Mofaz? Egli è un militare professionista che ha iniziato il proprio addestramento negli Stati Uniti nella cittadina di Qantico che tra l’altro ospita il principale centro di addestramento dei Marines, che Mofaz ha frequentato con ottimi risultati. La sua carriera militare è stata un crescendo di onorificenze e responsabilità fino a ricoprire l’incarico di capo di stato maggiore della difesa e poi, dopo la pensione, ministro della difesa con Ariel Sharon. Nonostante questo Mofaz non può essere definito ne un falco ne un guerrafondaio, anche se è certo che intraprendere una azione militare è in lui una opzione ben presente e della quale sa interpretare tempi, rischi e vantaggi.
Israele ha da oggi e per i prossimi mesi un governo forte, un governo di politici-militari pronto a prendere tutte le decisioni necessarie anche se dolorose. Un governo simile inoltre è garanzia di scelte non dettate dalle esigenze politiche o elettorali. Un governo simile, composto da persone che conoscono la guerra, terranno l’opzione militare come l’ extrema ratio, sapendo che la guerra è fonte di sofferenza. Un governo simile è l’unico in grado di mettere un pò di timore ai nemici di Israel, ma potrebbe essere non tanto un governo di unità nazionale ma un governo di guerra, momento nel quale un paese deve in maniera imperativa trovare unità e accordo.