Un articolo del sito di intelligence Debka, e successivamente del quotidiano israeliano Haaretz, riporta voci della partenza dal porto iraniano di Bandar Abbas di una nave cargo che sarebbe stata caricata con un ingente numero di missili Fajr-5 e si starebbe dirigendo in queste ore verso il Mar Rosso. Il vascello non batte bandiera iraniana. La nave potrebbe attraccare a Port Sudan e scaricare non solo numerose decine di Fajr-5 ma anche alcuni esemplari del vettore balistico Shahab-3. Questa voce difficilmente troverà conferme attraverso i canali ufficiali, vista la particolare natura dell’informazione tuttavia, se queste notizie fossero vere, potremmo assistere ad una rapida degenerazione dei rapporti tra Iran e Israele e ancor di più tra Iran e Stati Uniti. Le armi in questione infatti sono non solo armi offensive, ma armi pensate specificamente per attaccare obiettivi di grandi dimensioni come le aree metropolitane. Armi che sono state utilizzate da Hamas, parliamo dei Fajr-5, per attaccare obiettivi civili all’interno di Israele. Armi che domani, e questa volta parliamo degli Shahab-3, il Sudan potrebbe utilizzare in un attacco coordinato con Iran e Hezbollah per saturare le difese antimissile israeliane e infliggere gravi perdite allo stato ebraico.
Nello stesso articolo di Haaretz, che a sua volta riprende un editoriale del Sunday Times, viene paventata la possibilità che se questa nave entrasse nel Mar Rosso, potrebbe essere ritenuto un bersaglio legittimo da parte di Israele:
“Regardless of the cease-fire agreement, we will attack and destroy any shipment of arms to Gaza once we have spotted it,” an Israeli defense source told the Times.
Ed è a questo punto che GPC aggiunge alcune sue considerazioni. Il cargo che dovrebbe portare le armi a Port Sudan, potrebbe essere preso in consegna all’ingresso del Mar Rosso dalla flottiglia 18 della marina iraniana, attualmente alla fonda in Eritrea. Di questa flottiglia fa parte il caccia Shahid, il rifornitore Kharg, e un’altra unità minore che non siamo in grado di identificare. Non dobbiamo dimenticare che lungo il viaggio per Port Sudan questo convoglio navale iraniano potrà contare sulla copertura aerea della forze area sudanese, che con la ventina di MIG-29 a sua disposizione, farà tutto il possibile per evitare che gli F-15 I di Israele affondino la preziosa imbarcazione. Il nostro gruppo di analisti vi segnala inoltre che circa in mese fa una delle unità di punta della marina israeliana ha attraversato il Canale di Suez e ora incrocia nel mar Rosso, si tratta della corvetta Eilat (501) che, seppur di modeste dimensioni, rappresenta l’ammiraglia della flotta israeliana. La corvetta, che ha operato nel Mar Rosso molto raramente dalla sua entrata in servizio alla metà degli anni novanta, è una piattaforma molto utile sia per controllare una vasta area di spazio aereo e marittimo sia per fornire appoggio ad eventuali missioni CSAR, sia in ottica di contrasto ad eventuali forze ostili sottomarine che dovessero essere presenti nell’area di operazioni.
Se gli israeliani hanno la certezza che quella nave imbarca missili Fajr-5 per Gaza e Shahab-3 per il Sudan, state certi che quella nave non arriverà mai a Port Sudan.
Qui l’articolo di Haaretz
Anche il sito di intelligence Debka aveva dato alcuni giorni prima di Haaretz una notizia simile.