Che le ostilità si sarebbero trasferite a Rastan dopo la caduta di Homs era un’ipotesi più che probabile, visto l’interesse del regime per l’importante arteria di comunicazione.
Le notizie che giungono dalla zona di Rastan sono molto frammentarie e non ci permettono di conoscere l’attuale stato del confronto militare, altra la situazione di Aleppo dove gli attivisti possiedono numerosi canali di comunicazione in particolare con la vicina Turchia. Proprio da Aleppo giungono notizie che raccontano di mezzi corazzati che per la prima volta dall’inizio della rivolta, sono entrati in città per prevenire moti insurrezionali concomitanti con il funerale di una vittima della repressione.
Nella stesse ore giunge notizia da Damasco di un aumento dei prezzi del grano e dei suoi derivati primo fra tutti il pane, anche se non disponiamo di stime del regime sugli stoccagi di grano, visto l’andamento del mercato e della borsa nera si può ritenere che le scorte di grano in Siria siano ormai arrivate ad un livello preoccupante e la fame potrebbe essere un nuovo nemico di Assad. Quando si parla di carenze di generi alimentari bisogna sempre ricordare che le prime vittime di questa situazione non saranno le alte sfere del regime ma gli strati più deboli della popolazione della Siria, che si troverà a fare i conti con lo spettro terribile della fame, che se si prolungasse nel tempo sarebbe rapidamente seguito dalla prima conseguenza della malnutrizione: il diffondersi di malattie contagiose che sfruttano la debolezza della popolazione per diffondersi e fare molte vittime.
Per quanto riguarda le notizie provenienti da Rastan Qui il link all’articolo di Al Arabiya