Questa non è una previsione ma uno scenario estremo sull’evoluzione della situazione in Grecia, determinato da un concatenarsi di fattori, comunque a bassa probabilità, il nostro sito è solito produrre scenari più o meno probabili, non vi scandalizzate
Atene gennaio 2016
La neve ha ricoperto l’acropoli con un manto di oltre 30 cm e anche nelle parti della capitale greca vicino al mare il paesaggio è imbiancato. Una possente ondata di freddo è scivolata nei giorni scorsi dalle steppe russe verso ovest e ha colpito la penisola ellenica e parte dei Balcani.
L’Inverno 2015/2016 si è rivelato estremamente freddo e anche nell’Europa centro orientale, in particolare in Ucraina, la situazione è apparsa critica già un mese prima, poco prima del capodanno, quando solo il flusso di gas dall’Europa occidentale e le riserve di metano di Kiev hanno permesso all’intero paese di non congelare. Ora l’Ucraina sopravvive grazie alla bolletta energetica pagata da Kiev per mezzo degli aiuti europei.
In Grecia invece le cose vanno diversamente. Dopo aver accettato il piano della Troika nel luglio 2015 la situazione economica greca è peggiorata drammaticamente. Con il controllo dei capitali non più in essere, i cittadini greci in grado di farlo hanno trasferito all’estero le proprie riserve valutarie e le banche hanno vissuto una gravissima crisi di liquidità che si è riflessa sul paese con il totale azzeramento dei finanziamenti all’industria locale, già in crisi per il crollo dei consumi interni e per la forza dell’euro che non permette all’industria turistica greca di proporre prezzi concorrenziali al mercato.
L’aumento dell’IVA per le isole e la privatizzazione dei servizi infrastrutturali ha determinato al contrario una riduzione dei margini per gli operatori e un aumento delle tariffe per i turisti. La disoccupazione è peggiorata e molte famiglie hanno avuto difficoltà a mantenere attiva la fornitura di energia elettrica, e nelle poche aree servite dai metanodotti la fornitura del metano. Questi due elementi, problematici in tempi normali, si rivelano drammatici durante questa ondata di gelo che colpisce non solo Atene ma gran parte della parte continentale della Grecia.
La Grecia dell’austerità e senza sovranità, non riesce a far fronte alle necessità energiche imposte che questo rigido inverno e sono decine di migliaia le famiglie ora senza riscaldamento. Le abitazioni della Grecia non sono progettate per sostenere temperature così basse e senza energia elettrica e gasolio per le caldaie gli effetti sulla popolazione più fragile sono devastanti.
Si registrano decessi dovuti al freddo, non solo tra i senzatetto, ma anche tra coloro i quali posseggono una abitazione, le struttura sanitarie sono al collasso, intasate da pazienti in ipotermia, e con le infezioni polmonari che mietono vittime tra anziani e bambini. In questa situazione drammatica, mentre il premier greco parla alla televisione di speranza e ripresa al fianco dell’Europa, il partito nazionalista ed estremista di destra “rinascita aurea” organizza manifestazioni che divengono presidi permanenti in piazza del parlamento e, cosa mai vista negli ultimi trenta anni in Grecia, davanti alle principali caserme del paese.
I militari erano stati messi al riparo dai tagli dell’austerità, ma con la Troika ad Atene ogni capitolo di spesa viene colpito, gli ospedali, le pensioni, i sussidi e le spese per l’esercito. Il popolo nei suoi presidi chiede al parlamento le dimissioni del governo mentre davanti alle caserme rimane in silenzio con le bandiere nazionali. La situazione nel paese ormai è di piena emergenza, troppi i decessi per freddo e infezioni, il ministro della Difesa ordina la mobilitazione delle forze armate in soccorso della popolazione e che una caserma su cinque venga adibita a riconverto di emergenza per la popolazione stremata. Ma questo non basta a placare gli animi e i sostenitori della protesta di “rinascita aurea” si sono moltiplicati e non sono più ormai solo estremisti di destra ma ogni parte della popolazione greca si unisce a quello che appare l’unico gruppo di opposizione organizzata del paese.
Dopo una settimana di incubo il freddo lascia la Grecia in una situazione drammatica e le proteste non si placano. In una manifestazione pubblica con decine di migliaia di persone il capo di “rinascita aurea” si presenta sul palco con il Ministro della Difesa. Anzi ex ministro della difesa, appartenente ad un partito differente rispetto a “rinascita aurea” che annuncia le sue dimissioni e chiede che il governo faccia lo stesso, in caso contrario i nazionalisti greci, uniti, sono pronti a mandarli a casa con la forza. In questa situazione di tensione il governo chiede l’intervento della polizia per sgomberare i presidi dei nazionalisti. Ma anche la polizia è ormai allo stremo, anche lo loro famiglie hanno sofferto l’ondata di gelo e l’austerità, senza contare che i reparti antisommossa della polizia greca sono numericamente esigui.
Molti poliziotti non si presentano al lavoro e la polizia non può intervenire. Il governo osserva la paralisi del centro di Atene e di fatto l’assedio del parlamento che è di fatto isolato dal resto del paese da un cordone di manifestanti che non hanno più nulla da perdere, sono senza lavoro, senza casa e senza un futuro per i loro figli. Senza più polizia, assediati dai manifestanti, il governo chiede l’intervento dell’esercito. Così i reparti militari escono dalle caserme dove nelle settimana scorse hanno ospitato decine di migliaia di cittadini senza più soldi, casa e futuro.
Giunti in piazza del parlamento i reparti militari sono accolti non come una minaccia ma come l’ultima risorsa della piazza contro il governo e la Troika che lo guida in ogni scelta strategica. Così l’esercito giunto in piazza del parlamento non interviene contro i manifestanti e invece prende il controllo del parlamento, il capo del governo viene posto in stato di arresto e viene insediato un direttorio guidato dall’ex ministro della difesa. I rappresentati della Troika fuggono da Atene, le borse di tutto il continente crollano, mentre nelle strade di Atene scendono in piazza i sostenitori del governo che si scontrano con la folla favorevole ai golpisti.
In Grecia è iniziata la dittatura e greci contro greci si combattono per le strade in difesa di un paese devastato dalla corruzione, dall’austerità, e ora dall’embrione della guerra civile…