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Ritorna la Guerra Fredda al largo della Siria

La flotta Russa con in testa la nave ammiraglia Adm. Kuznestov e la Sesta flotta Americana con la portaerei Bush e la sua Task Force rispolverano le procedure operative della Guerra Fredda nel mediterraneo. Il terreno della contesa è la Siria, non la Siria in se o la persona del Presidende Assad, ma una cittadina costiera di nome Tartus.
Tartus è una città con un porto di medie dimensioni che, la flotta Russa oggi e quella Sovietica ieri, utilizzano come base avanzata nel mediterraneo. Le basi avanzate nel mediterraneo sono fondamentali per la marina di Mosca, in quanto i porti di base, come Sebastopoli, si trovano oltre lo stretto del bosforo nel mar Nero cosa che potrebbe rendere facile alla Turchia o alla Nato il blocco dei rifornimenti, tagliando di fatto fuori la flotta Russa dal sempre più importante bacino del mediterraneo. I porti di paesi amici utilizzabili, come Tartus, aumentano notevolmente le capacità belliche della flotta Russa, tanto che nel porto di Tartus a spese di Mosca sono stati eseguiti importanti lavori negli scorsi due anni al fine di rendere il porto maggiormente fruibile dalle unità in servizio. La Russia disponeva fino a pochi mesi fa di una seconda importantissima base avanzata di rifornimento nel porto militare di Sirte in Libia. Con la caduta del regime di Gheddafi e il caos imperante in Libia la Russia si rende conto che la base in territorio libico è probabilmente persa, e che se non agisce con tutto il peso di cui dispone, anche la base siriana potrebbe essere presto non più nelle sue disponibilità. Viste queste premesse Mosca muove i suoi pezzi e sono pezzi importanti. L’ammiraglia della flotta salpa per il mediterraneo per una crociera già programmata, ma con lei non si muove una scorta di rappresentanza, si muove una vera Task Force. In risposta a questa “crociera” come ai tempi della guerra fredda gli Stati Uniti d’America hanno riportato una portaerei classe Nimitz alla guida della Sesta flotta e in questi giorni un sottomarino nucleare americano passerà il canale di Suez, dal Mar Rosso verso il mediterraneo, per rinforzarla. Uno scenario già complesso si fa ancora più intricato, i destini della Siria, del Libano, di Israele, dell’Iran, senza dimenticare le elezioni presidenziali in Russia e in America del prossimo anno, si incrociano nelle acque del mediterraneo orientale come non accadeva da tempo.

AGGIORNAMENTO

La portaerei Bush ha lasciato il mediterraneo per la sua base negli Stati Uniti