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Referendum in Grecia ha vinto il No

Ecco dopo una giornata di attesa spasmodica arrivano i dati che confermano la vittoria del No al Referendum greco che aveva come questione l’accettazione o il rifiuto, da parte del popolo della Grecia, delle condizioni poste dalla Troika al fine di erogare una terza parte di aiuti economici atri ad evitare la fuoriuscita di Atene dall’eurozona.
Il risultato odierno non risolve tuttavia la situazione in quanto da domani il governo greco rimetterà in moto tutti i canali diplomatici atti a tradurre in fatti concreti la volontà popolare.
La vittoria del No non determina automaticamente l’uscita della Grecia dall’Euro, tuttavia il governo di Tsipras ora ha il pieno mandato necessario per trarre le estreme conseguenze nel caso in cui la Troika rimanesse ferma sulle proprie posizioni. In questo caso non attendetevi un salvataggio delle Grecia da parte della Cina o della Russia, nazioni che tuttavia potrebbero rifornire la Grecia di energia, generi alimentari, merci e medicinali in cambio dell’utilizzo di infrastrutture strategiche del paese. Nel mentre il ministro della difesa di Atene, Kammenos, ha pubblicamente dichiarato che auspica una stretta collaborazione con Mosca, senza elaborare ulteriormente. 
Oggi con il referendum non si è chiusa una storia ma solo un capitolo di essa. Questa storia, la storia interessante inizia oggi perché indipendentemente da quale è il verdetto delle urne la Grecia di oggi è una nuova Grecia, un paese sull’orlo del baratro oppure posto alla vigilia di una nova rinascita, solo gli atti del governo nei prossimi giorni e nei prossimi mesi ci dirano come andranno le cose ad Atene. Certo è che i tanti euroscettici in Italia, Spagna, Francia e Regno Unito avranno molta più forza nel difendere le loro posizioni, parliamo della Lega Nord e del M5S in Italia di Podemos in Spagna, del Front National in Francia e UKIP in Gran Bretagna.