Prospettive economiche per l’ Egitto
La cronaca puntuale della Primavera Araba in Egitto ha riempito, giustamente, le pagine dei media negli ultimi mesi. Tuttavia poco è stato scritto sul futuro prossimo di questo importante paese africano, in particolar modo sul futuro della sua economia. Va da sè che il primo problema da affrontare in Egitto sia rappresentato dall’ordine pubblico, senza una tregua interna che veda ristabilita la democrazia del voto, gli altri aspetti diventano un contorno non ben definito.
Semmai, i problemi di ordine interno non fanno altro che rendere ancora più gravi quelli di ordine economico. Da un lato il turismo, fonte principale di introiti per l’Egitto, è un settore in declino verticale, dall’altro lato le spese che sostiene il governo del Cairo stanno diventando davvero insostenibili1 : i pesanti sussidi per carburanti e alimenti, nonchè livelli crescenti di interessi da ripagare sui bond governativi stanno mettendo a dura prova il bilancio egiziano. La situazione è talmente fosca da spingere il primo ministro ad interim Kamal el-Ganzouri ad affermare2 :
[the economic situation is] worse than anyone imagines
Ricordiamo che all’inizio dell’anno, il Fondo Monetario Internazionale aveva offerto all’Egitto un prestito da 3 miliardi di dollari. Prestito che è stato rifiutato, essendo ancora poco chiara la situazione del disavanzo complessivo egiziano. D’altro canto Emirati Arabi, Arabia Saudita e Qatar hanno promesso3 ben 8 miliardi di dollari all’Egitto.
Tuttavia il tempo passa inesorabile, e gli indicatori economici sono lì a ricordarci, inflessibili, che se l’anno scorso il PIL egiziano è cresciuto del 5%, quest’anno lo ha fatto solo dell’1.2%.
Arriviamo, quindi, alla notizia di questi giorni, ovvero la decisione di un colossale taglio alle spese, pari a 3,3 miliardi di dollari4 . Pare che questi tagli non interesseranno nè la spesa medica nè quella per le pensioni. Seguiremo con attenzione l’evolversi di questa ristrutturazione della spesa egiziana e ve ne renderemo conto nelle prossime settimane.
E’ di primaria importanza per l’Egitto risolvere i propri problemi economici, per due ordini di motivazioni. La prima è che all’interno della Primavera Araba, ai temi politici si erano mescolati anche temi economici: i cittadini egiziani manifestavano anche per il basso tenore della vita. La seconda motivazione è che in condizioni economiche deboli o molto deboli, il passaggio da un regime dittatoriale ad uno democratico corre seri rischi di fallimento. Una economia più solida ed equa, invece, garantisce un passaggio più certo verso la democrazia e il suo successivo mantenimento.
- http://www.economist.com/node/18864693 [↩]
- http://www.washingtonpost.com/business/economy/tearful-egyptian-prime-minister-says-economy-worse-than-anyone-imagines/2011/12/11/gIQAh4TMnO_story.html [↩]
- http://english.ahram.org.eg/~/NewsContent/3/12/29303/Business/Economy/Egypt-to-make-nd-dollar-tbill-offering-next-week.aspx [↩]
- http://www.bloomberg.com/news/2011-12-15/egypt-to-announce-3-3-billion-cuts-al-masry-says-correct-.html [↩]