Obama ha firmato : sanzioni all’Iran
Il Presidente Obama ha firmato dure sanzioni nei confronti dell’Iran. Le sanzioni riguardano la banca centrale dell’Iran, e le istituzioni che hanno rapporti con essa, limitandone l’operatività sui mercati internazionali e di fatto, sulle esportazioni di petrolio. Il disegno di legge approvato dal Senato e firmato dal Presidente, inasprisce in modo concreto le sanzioni nei confronti di Teheran. La stessa legge , concede la Presidente la facoltà di revoca di tali sanzioni.
La disposizione esecutiva del Presidente americano giunge in un momento nel quale l’Iran ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz a tutte le navi in transito, nel caso in cui nuove sanzioni avessero toccato il settore petrolifero del paese. Dobbiamo notare che lafirma di Obama giunge il 31 dicembre, quasi a sottolineare il fatto di una scadenza temporale che l’amministrazione americana si fosse data. A nostro avviso l’Iran era a conoscenza di tale scadenza attraverso i mediatori che tengono i contatti tra i due paesi, e ha organizzato per questa scadenza le più grandi manovre militari degli ultimi venti anni.
Poche ore prima l’Iran ha offerto di partecipare ad un nuovo round di colloqui con esponenti europei, sulla questione nucleare; l’Europa ha risposto a stretto giro di posta ma senza precondizioni, cioè senza la precondizione più volte posta dall’Iran, e cioè il fatto che la Repubblica Islamica non rinuncerà ad arricchire uranio sul suo territorio.
Nella prossime 48 ore l’Iran testerà missili a medio e, sentendo le dichiarazioni dei vertici militari, anche vettori a lungo raggio. Le risoluzioni delle Nazioni Unite proibiscono di fornire materiale utile alla costruzione di missili balistici all’Iran e “de facto” il test di tali vettori balistici. Forti di questa risoluzione, e con il guanto di sfida lanciato ripetutamente contro di loro in questi giorni di esercitazioni gli Stati Uniti abbatteranno alcuni dei missili che verranno testati, se si avvicineranno alle loro unità o alle acque territoriali di paesi amici? Sembra che Obama abbia raggiunto l’intimo convincimento che il regime a Teheran comprende solo atti concreti, e per gli atti concreti il Presidente si sta ora caratterizzando; Obama non è un pacifista ad oltranza, e questo gli Iraniani non lo hanno capito.
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Obama ha deluso molte delle aspettative messianiche che lo circondavano all’inizio del suo mandato – e non poteva essere diversamente. Tuttavia, sono convinto non sia affatto un incompetente e, senza il vincolo della guerra in Iraq che lui non voleva ed ha dovuto “combattere” suo malgrado, credo sia più libero di mettere in atto la SUA politica internazionale. Da notare che l’Iran, insistendo sulle manovre e sull’uranio, sta dando al Presidente USA il casus belli “laico” (che cioè gli permettesse di dire chiaro e tondo “non è una crociata contro l’Islam Scita o Sunnita, è semplicemente un’azione contro lo stato Iraniano, che poi è ANCHE una repubblica islamica”) che stava cercando da almeno sei mesi… Sono curioso di vedere le reazioni degli Ayatollah e soprattutto di leggere il contro-discorso di Ahmadinejad.