La Turchia, silenziosamente, senza enfasi, e senza impiegare sul campo le dotazioni più recenti del proprio esercito sta attuando una mobilitazione di vari reparti delle proprie forze armate nelle regione meridionali del paese. Da alcuni mesi, ed in modo particolare dopo l’abbattimento del caccia F-4E nelle acque del mar mediterraneo ad opera dei sistemi di difesa aerea siriani, fanteria artiglieria contraerea semovente, mezzi corazzati per il trasporto truppe e ormai datati carri armati M-60 si stanno disponendo nei pressi del lungo confine tra Siria e Turchia. La mobilitazione è stata accelerata in quella zona di confine rappresentata dalla parte sud orientale del paese, zona nella quale il territorio siriano è in mano sia politicamente sia militarmente agli indipendentisti curdi. In quella zona anche i valichi di frontiera sono nelle mani dei curdi e l’esercito di Ankara ha atto sapere che un caso di scontri con i miliziani curdi, la frontiera tra i due paesi non sarà per loro sinonimo di intangibilità. I turchi hanno fatto sapere che inseguiranno i combattenti curdi anche all’interno del territorio siriano anche se questo potrebbe con grandissima possibilità innescare una risposta su più vasta scala dell’esercito siriano fedele al presidente Assad. Al momento la mobilitazione turca ha riguardato principalmente piccoli sistemi antiaerei, particolarmente efficaci contro gli elicotteri, reparti di fanteria meccanizzata e di carri armati. Negli ultimi giorni si hanno notizie di movimenti dei reparti di artiglieria pesante e i giornali turchi riportano la notizia della creazione di un sistema di monitoraggio meteorologico militare focalizzato sul confine tra Siria e Turchia e sull’interno del territorio siriano. Tale sistema risulta indispensabile per il corretto e preciso impiego dell’artiglieria pesante che in questi giorni sta raggiungendo alcune postazioni avanzate. Il sistema meteo denominato TOMES è in grado di definire ai comandanti di compagnia dell’artiglieria le condizioni meteorologiche fino ad una quota di 40 km, in particolare la forza e la direzione dei venti, così come la presenza di precipitazioni. Questi dati sono fondamentali per correggere il tiro dell’artiglieria pesante e permettere alla stessa di avere la necessaria accuratezza su di un campo di battaglia moderno. Queste notizie confermano in maniera indiretta la silenziosa mobilitazione turca che procede spedita al fine idi garantire ai “Decision Maker” turchi il maggior ventaglio di opzioni possibile in caso di necessita.
Qui trovate un interessante articolo di hurriyet news, quotidiano turco.
Oppure questo dell’agenzia Reuters.
Questa mattina inoltre, il ministro degli esteri turco ha dichiarato che nel caso in cui le forze fedeli al presidente Assad aprissero il fuoco contro le decine di migliaia di profughi che da Aleppo stanno fuggendo in Turchia, Ankara non esiterebbe ad effettuare una operazione militare in terra siriana al fine di proteggere i civili in fuga. È la prima volta che fonti politiche turche parlano di un intervento militare all’interno del territorio siriano.
La notizia completa la trovate anche questa volta su Hurryet News.