Kim Jong Un il giovane dittatore della Corea del Nord ora fa paura
Lo definivano giovane, inesperto, forse rammollito dall’educazione ricevuta in Europa e probabilmente succube delle elite militari gerontocratiche.
Lo dipingevano come titubante, vittima della zia paterna e del marito, veri manovratori della Corea del Nord.
Kim Jong Un ha invece dimostrato in questi mesi di governo che egli è tutto ma non certo la persona che era stata descritta. Il padre Kim Jong Il, spietato “Caro Leader” della Corea del Nord, quando lo ha designato a sorpresa successore dinastico dello stato comunista deve aver visto, prima di tutti gli altri, che sotto il volto pacioso risiedeva l’essenza dittatoriale della famiglia.
In due anno Kim ha dimostrato che il padre aveva ragione. Kim ha eliminato tutta la gerontocrazia militare che lo circondava. Tra gli alti ufficiali alcuni sono stati arrestati, altri mandati nei campi di lavoro con tutta la famiglia e alcuni giustiziati come il più potente tra tutti i parenti, Chang Song-thaek fucilato alcuni giorni fa in una prigione militare.
Ma il lavoro di Kim non è finito, diversi settori delle forze armate aspirano al controllo della Corea del Nord. E per ricostruire un apparato a lui fedele Kim si è appoggiato alla sua famiglia, la sua vera famiglia, e cioè ai suoi fratelli maggiori e a sua sorella, nominata da poco ai vertici della potente commissione difesa della Corea del Nord.
Ora però Kim deve dimostrare ai militari che è sua intenzione mantenere inalterata la politica del “Prima l’esercito” (Songun), l’esercito, ed i suoi membri, devono venire prima di tutti gli altri nella distribuzione dei beni alimentari, nella distribuzione dei carburanti, del vestiario e dei beni voluttuari.
Esiste una sola maniera per tranquillizzare l’esercito che il suo ruolo è imprescindibile, e questo Kim lo ha già imparato, lo aveva già imparato al fianco del padre prima che egli morisse.
L’esercito è utile se esiste un nemico ed è indispensabile se si contempla la possibilità di una guerra. È per questo semplice motivo che è lecito attendersi nei prossimi giorni alcune provocazioni militari della Corea del Nord e le provocazioni più probabili sono due.
La prima è un nuovo test atomico, un segnale inequivocabile che la Corea del Nord non è sulla strada della distensione.
La seconda potrebbe riguardare una azione dimostrativa lungo la frontiera marittima ad ovest della penisola coreana. Frontiera mai riconosciuta da Pyongyang e che tante volte in passato è stata luogo di scontro, in quanto uno scambio di colpi quella zona di mare, e di isole scarsamente abitate, difficilmente scatenerà una guerra a tutto campo.
Aspettiamoci quindi una nuova mossa da parte di Kim Jong Un, una mossa che egli deve al suo esercito per garantirsene la fedeltà. Questa provocazione militare è quasi indispensabile al giovane Leader e secondo noi potrebbe arrivare in occasione del secondo anniversario della morte di Kim Jong Il, padre di Kim Jong Un, anniversario che cadrà il 17 dicembre.
Anche perché, sapete, il tunnel per il test atomico di Kim è già pronto da settimane…….
Comment(1)
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Quindi le attività atomiche nordcoreane e quelle militari in genere, sarebbero volte alla sopravvivenza stessa della nazione?
Alla sopravvivenza del regime dinastico dei Kim