I bersagli simulavano, probabilmente, la base di Al Dahfra, negli Emirati Arabi Uniti, la base di Al Kharj Prince Sultan e di Dharhan in Arabia Saudita, la base di Doha in Quatar e la base navale di Manama nel Bahrain. Fonti giornalistiche iraniane riferiscono inoltre che il responsabile delle esercitazioni ” Grande Profeta 7 ” abbia citato anche la Turchia come possibile bersaglio dei missili iraniani, in particolare il bersaglio sarebbe il radar in banda X del sistema antimissile americano che opera da qualche mese nel sud della Turchia, nella località di Malatya. Lo svolgimento di queste esercitazione, complesse e estremamente realistiche, rompe di fatto anche il patto tra Iran e Stati Uniti, di non tenere esercitazioni offensive durante i negoziati per la questione del programma nucleare iraniano. Lo svolgimento di ” Grande Profeta 7 ” e la pianificazione di ” Austere Challeger 12 ” in Israele fa pensare ai nostri analisti che i colloqui sul programma nucleare siano definitivamente falliti e che difficilmente sarà attraverso questa via che la questione verrà risolta.
I responsabili delle manovre affermano che i missili sono stati lanciati tutti con successo e che hanno colpito i bersagli designati con l’accuratezza richiesta, infliggendo i danni previsti. Se così fosse veramente, Grande Profera 7 sarebbe stata un grande successo per le forze missilistiche delle Guardie della Rivoluzione, purtroppo non siamo in possesso di immagini che possano confermare tali dichiarazioni, ma volgiamo comunque ricordare che la componente missilistica rappresenta con grande probalbilità la parte più sviluppata e temibile delle intere forze armate iraniane.