Roma 29 Gennaio 2012
Fonti diplomatiche di GPC, affermano che i contatti sono stati avviati simultaneamente alla lettera inviata attraverso tre varie vie al Grande Ayatollah Alì Kahamenei, da uno dei tre canali che la ha fatta arrivare a destinazione : il ministro degli esteri turco Ahmet Decutoglu.
Gli accordi preliminari tra Iran e occidente prevederebbero:
- Un vertice semiufficiale sul suolo Turco
- Il libero passaggio del naviglio militare americano nello Stretto di Hormuz
- Nessuna esercitazione navale iraniana fino al vertice
- Nessuna esercitazione americana nell’area del Golfo Persico fino al vertice
- Il differimento delle sanzioni economiche
- Nessuna azione di forza occidentale in Siria
- L’interruzione delle “covert operation”
- La verifica immediata delle intenzioni iraniane tramite ispettori IAEA,
Se queste informazioni circolate senza una fonte riconoscibili fossero esatte nei prossimi giorni potremmo assistere alla verifica della concreta volontà di ambo le parti di giungere ad una soluzione negoziale della crisi.
In America comunque anche i vertici dello stato più inclini ad una soluzione diplomatica si stanno preparando, senza troppi segreti, ad una azione militare.
l’Iran sembra aver accettato i termini dell’accordo e i fatti dimostrano che li stia rispettando, la portaerei Lincoln é passata per Hormuz senza nessun problema e l’IRGC (i guardiani della rivoluzione) non hanno ancora effettuato le annunciate esercitazioni all’interno del Golfo Persico , stessa cosa si può dire per gli Stati Uniti d’America, nessuna strana esplosione in Iran, nessuna esercitazione in medio oriente. Questa mattina un team di ispettori IAEA è giunto ha Tehran per una missione i cui scopi non sono stati resi pubblici. La scacchiera è pronta, agli iraniani la prima mossa.
Il nostro gruppo di analisi mediorientale ritiene che le speranze di successo del vertice di Istanbul siano minime e che, anche se probabilmente chi verrà inviato al vertice sarà in buona fede, accettare questa tregua, da parte iraniana, sia un modo per arrivare più tranquillamente alle elezioni legislative di Marzo e trasferire gli impianti nucleari in ambenti fortificati, forse avere il tempo per assemblare il primo dispositivo nucleare della repubblica islamica dell’Iran. Molti a Tehran pensano che il confronto militare sia ormai inevitabile e che poche settimane possano fare la differenza tra la sopravvivenza e la caduta del regime.
Ignorando quando avverrà questo incontro, come possiamo capire se avrà successo o se fallirà? Possediamo uno strumento per valutare il successo o il fallimento del vertice di Istanbul : se dovessimo verificare la violazione di uno degli otto punti che abbiamo riportato precedentemente, sapremmo che la diplomazia ha fallito e che un’altra scacchiera ben più letale sta per essere allestita.