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Passerà alla Storia come la Conferenza di Istanbul

Passerà alla Storia come la Conferenza di Istanbul

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Abbiamo una data per il vertice di Istanbul sul nucleare iraniano, la fonte è direttamente il ministro degli Esteri della Turchia. Il ministro ha dichiarata che il più importante vertice della storia contemporanea, in grado di influenzare i destini del mondo dei prossimi anni, si svolgerà sul Bosforo nei primi giorni del mese di aprile.

Le prime voci del vertice in questione hanno iniziato a circolare nell’ambiente verso la metà di gennaio e la nostra a agenzia è stata la prima al mondo ad indicare la sede e le modalità di tale vertice. La riunione che dovrebbe svolgersi ad alto livello diplomatico, e che potrebbe addirittura coinvolgere i ministri degli Esteri dei paesi convenuti, ha lo scopo dichiarato di trovare un accordo internazionale sulle modalità atte a consentite uno stretto controllo della comunità internazionale sul processo di produzione di uranio arricchito da parte iraniana, lasciando la possibilità a Tehran di continuare ad accedere alla tecnologia nucleare per scopi pacifici.

Un punto fondamentale sembra essere la richiesta da parte americana ed inglese che, negli stessi giorni nei quali si svolgerà il summit di Istanbul, in Iran un team di alto livello della IAEA ( agenzia delle Nazioni Unite che controlla le attività atomiche mondiali ) possa avere accesso, immediato e senza preavviso, a qualunque sito di ricerca nucleare in terra iraniana, civile o militare che sia.

Fino al vertice un accordo tra l’Iran e gli Stati Uniti prevede che non si svolgano esercitazioni militari maggiori nell’area mediorientale,che cessino le covert operation su suolo iraniano, che le portaerei nucleari americane abbiamo libero acceso al Golfo Persico, che cessino i voli dei droni americani sull’Iran e che nessuna nuova sanzione venga applicata. L’accordo è stato per ora osservato da ambo le parti lasciando aperta la possibilità di un ultimo confronto diplomatico.

La nostra agenzia, tuttavia, ritiene che l’Iran ponga una condizione inaccettabile da parte delle potenze occidentali. Sembra infatti che la diplomazia iraniana si impegnerebbe formalmente nel non sviluppare armi nucleari, tenendo comunque per se la possibilità di arricchire uranio in quantità illimitata, ed alla percentuale desiderata, senza accettare vincoli su questi due punti. Se queste richieste dell’Iran venissero confermate il vertice nasce già fallito. Secondo la nostra teoria gli strateghi iraniani vedono il vertice in terra turca, non come un vertice risolutivo, ma una tappa intermedia della loro strategia. Far percepire all’occidente la concreta possibilità di un accordo è oggi l’unico modo per avere ancora tempo a disposizione per sviluppare indisturbati il programma atomico. Le finestre per un eventuale attacco, infatti, non devono rispondere unicamente ad aspetti operativi ma anche ad aspetti di tipo politico ed evitare un attacco tra aprile e giugno è fondamentale per l’Iran. Analizziamo i momenti nel quale lo strike non è possibile per motivi “politici”

  • Pasqua Cristiana cattolica 8 aprile
  • Ramadan Islamico 21 luglio 19 agosto
  • Olimpiadi di Londra 27 luglio 12 agosto
  • Yom Kippur 27 settembre
  • Elezioni Americane per la presidenza 6 novembre
  • Ashura 24 novembre
  • Eventuali visite di importanti leader stranieri in terra Iraniana, come ad esempio la visita di Erdogan a fine Marzo

In tutte queste date e nei giorni prossimi a tali date un attacco è poco probabile per le possibili strumentalizzazioni  internazionali ed inter-confessionali. Risulta quindi fondamentale, in un’ottica di temporeggiamento come quella attuata dall’Iran, riuscire a posporre l’azione militare almeno fino ai primi giorni di luglio quando l’imminenza del mese sacro mussulmano di Ramadan ridurrebbe in modo significativo l’appoggio saudita ad una azione di forza.

L’Iran quindi cercherà il dialogo in questi mesi e fornirà sicuramente alcune aperture, anche se saranno aperture non risolutive. Spetta a Stati Uniti, Francia e Regno Unito forzare la mano durante il vertice di Istanbul, anche a costo di indispettire la Turchia, e scoprire fino a che punto veramente la repubblica iraniana vuole accettare una forma di controllo internazionale sul proprio programma nucleare. A riguardo la nostra agenzia rimane scettica e ritiene che in questo periodo di tempo il programma nucleare, comprese le installazioni sotterranee aumenteranno la loro capacità di arricchimento, e che agli ispettori verrà dato accesso solo ad una parte delle installazioni in questione.

Aprile è vicino, vedremo.