Il procuratore militare turco: la Siria ha abbattuto il nostro F-4E
Con una dichiarazione ufficiale al termine dell’inchiesta condotta dalla magistratura militare turca, il procuratore generale militare ha affermato che il caccia F-4E turco precipitato nel mediterraneo orientale al limite delle acque territoriali siriane è stato abbattuto dall’esplosione nelle sue immediate vicinanze di un missile antiaereo siriano, mentre il caccia stava volando ad alta velocità a pochi metri dalla superficie marina. Il missile in oggetto sarebbe detonato appena alle spalle del caccia turco sul lato sinistro danneggiando le superfici aerodinamiche e di controllo dell’ F-4E che avrebbe sbandato sulla sinistra e avrebbe colpito la superficie marina su quel lato.
Un dato importante riguarda il fatto che i tecnici che hanno esaminato l’aereo avrebbero stabilito che il sistema di allerta dell’aereo avrebbe indicato ai piloti, nei momenti antecedenti lo schianto, l’allarme di lancio di un missile contro il loro aereo. Non è chiaro che tipo di allarme sia arrivato in cabina di pilotaggio e i report pubblico della commissione non ne fa parola. Gli F-4E di quel periodo infatti posseggono sistemi di avviso di lancio solo,peri missili a ricerca radar, tuttavia negli anni scorsi molti F-4E turchi erano stati migliorati grazie all’intervento congiunto di tecnici turchi e israeliani cosa che non può escludere che quell’ F-4E fosse equipaggiato con sistemi optoelettronici per individuare il lancio di missili a ricerca termica.
Altre e ben maggiori potrebbero essere le implicazioni politiche, già oggi i partiti laici di opposizione hanno iniziato a criticare il governo per l’assente risposta ad un atto di guerra diretto contro le forze armate turche, e così una parte della popolazione inizia a pensare che l’approccio di Erdogan sia stato troppo debole e troppo dipendente dall’invito americano alla calma e alla moderazione. Alle prossime elezioni il partito di Erdogan potrebbe pagare un prezzo salato alla sua dipendenza dagli Stati Uniti, in un paese e in una opinione pubblica che da sempre ritiene che l’onore della nazione venga prima delle opportunità politiche del momento, tanto più quando a dettare le regole della politica estera turca sembra essere l’inquilino della casa bianca, più che il parlamento ed il governo turco.