Numerosi militari siriani hanno attraversato il confine conla Turchia ricevendo asilo politico e la tv siriana ha affermato di aver ucciso un gruppo di ribelli provenienti dal territorio turco. In questo scenario non anno dimenticato i missili Scud-B armati con testate chimiche che il regime di Damasco ha dispiegato in zone di lancio da dove possono colpire una buona parte del territorio della Turchia. Gli stessi missili in passato erano pronti a colpire Israele, ora sono puntati sulla Turchia.
In questa condizione di fibrillazione diplomatica e militare, con un aereo colpito ed abbattuto durante una missione e due piloti probabilmente deceduti a causa del fuoco della contraerea siriana. Contraerea che ha agito a causa dello sconfinamento dell’aereo di Ankara, contraerea che sapeva la nazionalità del velivolo e che non ha tentato in alcun modo di avvisare l’aereo delle possibili misure che sarebbero state prese contro di lui se non avesse abbandonato lo spazio aereo siriano. In passato, anche durante la guerra fredda, diversi aerei di ambedue gli schieramenti violarono gli spazi aerei nemici ma mai furono abbattuti senza nemmeno un avvertimento.
È su questo punto che la Turchia incentrerà il proprio intervento, sul fatto che l’atteggiamento siriano è l’atteggiamento di una nazione in guerra, una nazione che ritiene una traccia sconosciuta una minaccia, un bandito, e lo abbatte alla prima occasione senza nemmeno pensare di evitare lo scontro. Nella serata di ieri numerosi esponenti politici e di governo turchi hanno affermato di non volere la guerra con la Siria ma di riservarsi il diritto alla ritorsione militare, passo che porterebbe in modo diretto ad una guerra regionale.
Seguiremo questo Consiglio Atlantico, e informeremo i nostri lettori sulle decisioni di Nato e Turchia non appena le informazioni saranno disponibili, e cioè dopo le ore 11,30 locali ( 09,30 GMT ) quando il segretario generale della Nato terrà una conferenza stampa.