Molto è cambiato nell’approccio della Corea del Sud verso le provocazioni o addirittura deliberati atti di guerra della Corea del Nord. Fino a due anni fa non esistevano protocolli automatici da applicare in caso di emergenza, oggi invece questi protocolli esistono.
Il fatto più importante di questi protocolli di reazione automatica riguardano l’impiego della forza aerea.
La Corea del Nord potrebbe vedere nell’intervento dei caccia di Seoul un’espansione del confronto e fare intervenire la propria componente missilistica, non solo la parte antiaerea ma anche le forze missilistiche preposte a neutralizzare gli aeroporti del Sud. Non siamo in grado di stabilire poi chi in Corea del Nord abbia l’autorità per autorizzare l’utilizzo delle forze missilistiche. Teoricamente questa responsabilità dovrebbe essere sulle spalle di Kim Jong Hun, il nuovo “Grande Successore” della dinastia Kim, ma nei fatti oggi il potere in Corea del Nord è spezzettato e numerosi alti ufficiali potrebbero avere l’autorità per autorizzare l’utilizzo delle forze missilistiche.
Compiuti questi due passi il confronto aereo ed aeronavale potrebbe essere del tutto fuori controllo e vedere l’intervento delle forze armate americane, sia con le proprie unità navali, sia con la componente aerea e non solo quella basata in Corea del Sud ma anche le forze aeree di stanza nell’arcipelago giapponese, coinvolgendo di fatto Tokio nella guerra con la Corea del Nord, in quanto anche le installazioni militari americane basate in Giappone diverrebbero bersagli dei missili nord coreani.
Volgiamo inoltre ricordare un altro aspetto fondamentale dei piani di risposta della Corea del Sud. Pochi giorni fa il ministro della difesa di Seoul ha ribadito che la capitale del Nord, Pyongyang sarà oggetto della rappresaglia del Sud nel caso in cui Seoul fosse bersaglio dell’artiglieria nord coreana. Un bombardamento della capitale è uno degli eventi più temuti dalla leadership della Corea del Nord. Sarebbe in questo caso molto più difficile mistificare la realtà alla popolazione che vive nella città e questo potrebbe mettere in discussione l’infallibilità del nuovo leader.