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I Mercati sono focalizzati sul Prezzo del Petrolio

Roma 07 marzo 2012

La nostra agenzia ha monitorato attentamente in questi ultimi mesi il rezzo del petrolio sul mercato internazionale. In condizioni di crisi globale, e recessione focalizzata in alcuni comparti zonali il prezzo del petrolio avrebbe dovuto mantenersi su valori non superiori ai 96 – 98 dollari il barile per il WTI e 114 dollari il barile per il Brent.

In questo ultimo periodo invece, il prezzo del greggio è cresciuto in maniera costante. Questo  fatto ha attirato la nostra attenzione ma ancor di più ci siamo interessati ad un fenomeno particolare che andiamo ad illustrarvi.

Gli episodi in questione sono tre e tutti e tre “Made in Iran:

  1. L’agenzia semi ufficiale FARS e la TV di stato iraniana Press Tv annunciano che su mandato del parlamento il comitato per la sicurezza dello stato aveva deciso di bloccare le esportazioni di petrolio verso i paesi europei che poche settimane prima avevano decretato un embargo nei confronti del greggio iraniano a partire dal prossimo luglio. Il prezzo del petrolio sale dal 3% in pochi minuti, poi alla smentita del ministero del petrolio il prezzo scende ma non ritorna al punto di partenza, pochi giorni dopo l’Iran blocca le esportazioni solo nei confronti di Francia e Regno Unito, il petrolio guadagna 3 punti percentuali e non li perde più
  2. Poche settimane prima l’Iran annuncia manovre militari che hanno come obbiettivo testare la possibile chiusura dello stretto di Hormuz, il petrolio balza di 4 punti percentuali in dieci minuti, poi le quotazioni scendono ma non ritornano al valore iniziale.
  3. La settimana scorsa un incidente di piccola entità interessa una stazione di pompaggio del maggiore oleodotto saudita. Press Tv annuncia che un’esplosione ha danneggiato l’oleodotto, notizia tecnicamente vera ma un pò ingigantita, il petrolio raggiunge i prezzi massimi degli ultimi due anni anche se le agenzie occidentali non riportano la notizia e nonostante il fatto che i sauditi abbiano smentito rapidamente che l’oleodotto avesse subito danni maggiori.

Questi fatti ci portano ad alcune considerazioni: per ora non focalizziamoci sugli interessi iraniani nel fatto che il prezzo del petrolio si mantenga alto, interessi dovuti al fatto che anche se dovessero ridurre forzosamente le loro esportazioni, con un prezzo del petrolio più alto compenserebbero le minori vendite.

Ma la cosa che volgiamo sottolineare è un’altra. È il fatto che i Traders stanno aspettando grosse notizie da quella zona del mondo e sono pronti ad approfittarne, nella convinzione che in caso di tensioni internazionali il prezzo del greggio potrebbe più che raddoppiare. Questa analisi non si basa solo sulla geopolitica ma anche sul fatto che molti fondi speculativi tra cui numerosi Edge Funds che hanno stipulato numerose opzioni di acquisto per valori del prezzo del petrolio superiori ai 170 dollari.

Così qualsiasi notizia o solo un rumor privo di fondamento è in grado di far fare un balzo al prezzo del greggio, pensate cosa potrebbe fare la notizia confermata di uno scontro militare nel Golfo Persico.

 

Attenzione : questo articolo non costituisce un consiglio ad acquistare o trattare strumenti finanziari