Aumenta costantemente la presenza di armi e mezzi militari, anche pesanti, lungo le frontiere occidentali della Federazione Russa e nei paesi NATO che si trovano ai confini orientali dell’Alleanza Atlantica. Il rafforzamento militare è iniziato subito dopo la cacciata del presidente ucraino Yanukovic da Kiev, ma solo in queste settimane si manifesta in maniera palese al mondo.
Il nostro gruppo aveva battezzato questa fase di confronto tra Russia e Stati Uniti “Guerra Fantasma”, un conflitto che si evolve senza divenire manifesto per le grandi masse. Una guerra, di certo non fredda, che vede l’Ucraina come il predestinato campo di battaglia.
Secondo le nostre stime, che cerchiamo di aggiornare con periodicità, e che recentemente fatichiamo a mantenere accurate a causa della diminuzione di informazioni presenti sulle fonti Open, le forze armate Russe avrebbero dispiegato ai confini con l’Ucraina circa 75000 uomini, 35000 nella penisola di Crimea e i restanti 40000 lungo una linea che dal sud di Rostov si estende a nord ovest fino ai confini con la Bielorussia.
In questi mesi, nei quali la presenza russa si è sempre rafforzata con gradualità, la NATO non ha risposto con un immediato dispiegamento di mezzi, ma con azioni atte a costituire un gruppo interforze in grado di intervenire ai confini orientali dell’alleanza. Questo nucleo interforze, qualificato come “forza di reazione rapida” è stato costituito alla fine del 2014 e doveva contare su circa 15000 effettivi. Negli ultimi giorni e senza che alla cosa fosse data grande risonanza questa “Forza di Reazione Rapida” ha visto il numero dei propri effettivi salire a 40000, numeri che supero quelli delle varie “Forze di Reazione Rapida” che erano state create nella Guerra Fredda. Parallelamente a questo annuncio gli Stati Uniti hanno comunicato che verranno inviati nelle zone più orientali della NATO circa 250 tra carri armati M1 veicoli corazzati per il trasporto truppe, artiglieria pesante semovente e sistemi MLRS. Il nostro gruppo stima che si potrebbe trattate di elementi della 2ª Brigata, 1ª Divisione Corazzata di stanza a Fort Bliss .
Molti dei mezzi americani in questione sarebbero però già presenti in Europa, e più precisamente sarebbero stati preposizionati nell’ultimo anno in Norvegia, all’interno di depositi già utilizzati durante la Guerra Fredda e che furono svuotati per le due grandi operazioni militari americane nel Golfo Persico contro l’Irak di Saddam Hussein.
I mezzi sono dispiegabili quindi in Europa Orientale con minimo preavviso con metodiche convenzionali (trasposto su nave e quindi su rotaia), tuttavia una recente esercitazione ha dimostrato la capacità delle forze armate americane in Europa di effettuare un ponte aereo per far arrivare in Europa Orientale con la massima celerità i carri armati ora stoccati in Norvegia. L’esercitazione ha visto coinvolti 4 cari armati M1 trasportati con la massima urgenza dalla base di Ramstein (Germania) alla Bulgaria. L’esiguo numero di carri aveva suscitato poco interesse nei non addetti ai lavori, tuttavia tale esercitazione è stata un segnale molto importante dato dagli Stati Uniti alla Russia.
Continua quindi l’aumento del potenziale bellico utilizzabile da Stati Uniti e Russia in un eventuale conflitto nel cuore dell’Europa, uno schieramento che ricorda sempre più i tesissimi primi anni 80. A questo scenario di revival (cui avremmo volentieri rinunciato) mancano per ora solo i missili balistici nucleari a gittata intermedia (i cosiddetti Euromissili) le armi più pericolose che l’umanità abbia mai costruito e che Stati Uniti e Russia si preparano a far tornare protagonisti nel teatro di Guerra Fantasma Europea.