Il Segretario di Stato John Kerry pochi giorni fa ha dichiarato che gli americani perseguiranno la via diplomatica con l’Iran, nonostante da più parti giungano inviti anche pressanti ad assumere un atteggiamento intransigente contro l’Iran; molti hanno letto in queste dichiarazioni una presa di distanza dell’amministrazione americana dalle posizioni di Israele.
Nell’ambito della stessa offensiva diplomatica, alla Casa Bianca, sono stati invitati rappresentanti delle principali associazioni ebraiche americane, alle quali sarebbe stati chiesto di non intraprendere azioni pubbliche per richiedere sanzioni ancora più rigide contro l’Iran in questa fase dei negoziati.
I prossimi 7 e 8 novembre si terranno a Ginevra il prossimo turno dei negoziati del gruppo 5+1 con l’Iran. Sebbene non si attenda una vera e propria svolta pubblica fino alla metà del prossimo mese di dicembre, in questi colloqui potrebbero essere annunciati i prossimi passi della Road Map concordata tra il presidente americano e il presidente iraniano, una road map che non sappiamo quanto sia condivisa dalla Guida Suprema iraniana, il Grande Ayathollah Alì Khamenei, del quale non si hanno commenti pubblici sulla vicenda. In realtà non si hanno dichiarazioni del Grande Ayatollah su nessun grande tema pubblico da tre settimane, proprio dagli ultimi colloqui di Ginevra.
Non è chiaro se l’assenza di Khamenei dalla scena pubblica sia causata da un problema di salute oppure se sia funzionale a non esprimere pubblicamente la linea dell’unico uomo che conta veramente in Iran, e cioè egli stesso.
Noi non disponiamo di informazioni per stabilire se il Grande Ayatollah sia malato o stia solamente evitando le occasioni pubbliche.
Certo è che una malattia del Grande Ayatollah sarebbe un momento di caos per l’Iran, un momento nel quale l’opposizione potrebbe cercare di alzare nuovamente la testa. Risulta invece difficile pensare che l’uscita di scena di Khamenei possa favori un cambio di rotta reale del regime iraniano. L’attuale presidente Rohani è una figura organica al regime ed un vero cambiamento dello stile di governo in Iran difficilmente potrà venire da Rohani.
Aggiornamento ore 12,00
Proprio pochi minuti fa il Grande Ayatollah Alì Khamenei ha preso la parola e ha affermato di non essere ottimista sui negoziati riguardanti il programma nucleare iraniano. Egli ha dichiarato che non bisogna minare i possibili risultati dei negoziati, additando i più rigidi all’interno del regime iraniano.
Khamenei ha infine definito Israele “regime illegittimo e bastardo”.