Come vi avevamo anticipato in precedenti post gli Stati Uniti e l’Unione Europea si preparano a sbloccare diversi miliardi di assetti finanziari iraniani in valuta pregiata immobilizzati nella prima fase di implementazioni elle sanzioni contro la Repubblica Islamica.
In cambio dello sblocco dei capitali l’Iran si impegnerebbe a sospendere l’arricchimento dell’Uranio al 20% oltre a concessioni minori riguardanti i siti di Arak e Fordow. Questa bozza di accordo non prevederebbe una limitazione al numero delle centrifughe installabili in Iran, così come non prevederebbe controlli a sorpresa e ripetibili in siti militari, come ad esempio quello di Parchin.
L’accordo e la Road Map per l’alleggerimento delle sanzioni economiche, non dovrebbe però essere reso pubblico in questi giorni ma tenuto riservato fino al periodo natalizio, quando un discorso del presidente americano Obama dovrebbe annunciare l’accordo.
Questo accordo non garantirà però la pace nella regione come sarà annunciato dal presidente americano. Altri paesi chiave nella regione come Arabia Saudita ed Israele, riterranno questo accordo un pessimo accordo, perchè in buona sostanza permette all’Iran di rafforzare la propria posizione militare e contestualmente proseguire nella attività propedeutiche alla produzione di Uranio arricchito e Plutonio utilizzabili in caso di necessità per produrre armi atomiche.
Come più volte abbiamo evidenziato l’eventuale programma atomico militare iraniano avrebbe come scopo principale quello di eliminare il vantaggio strategico di Israele. L’Iran da anni associa la sospensione del proprio programma atomico al disarmo atomico di Israele, fatto questo che determinerebbe un gravissimo problema per lo stato ebraico. Una nazione di soli 8 milioni di abitanti che senza il deterrente nucleare, sebbene sia dotato di uno degli eserciti più efficaci del mondo, vedrebbe aumentare sia il numero di nemici, sia i potenziali conflitti.
Il secondo scopo dell’eventuale programma nucleare militare iraniano è la supremazia assoluta nel Golfo Persico e l’acquisizione di un deterrente in grado di appoggiare l’ascesa di governi sciiti nella penisola arabica, come ad esempio nel Bahrein o la nascita di regioni autonome sciite nella parte sud orientale del regno saudita.
Con questo accordo tra Stati Uniti ed Iran, gli obiettivi di medio e lungo periodo della Repubblica Islamica non cambiano.
Con questo accordo la sicurezza di Israele, dell’Arabia Saudita e della stessa Federazione Russa diminuisce perchè un Iran nucleare è, non solo un fondamentale alleato degli sciiti libanesi e della penisola arabica, ma anche per vari gruppi islamici operanti nel caucaso, regione di primario interesse strategico e economico per Mosca.
Con questo accordo aumentano esponenzialmente le possibilità di uno Strike israeliano-saudita sugli obiettivi nucleari iraniani, uno Strike che non potrà contare per i prossimi 3 anni sull’appoggio americano, tre anni durante i quali il sorgere di un Iran atomico non è solamente una ipotesi accademica.