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È tempo per Assad di lasciare Damasco

La situazione nella capitale della Siria si avvicina sempre ad uno stato di guerra totale. Le milizie delle forze di opposizione, armate con armi individuali e di squadra stanno mettendo in difficoltà le forze regolari siriane. Parliamo di armi individuali e di squadra e non di armi leggere perchè i ribelli non dispongono solo di fucili d’assalto ma anche di mitragliatori pesanti, armi anticarro di seconda generazione e di alcuni esemplari di armi antiaeree, probabilmente missili Strela. Con questo equipaggiamento, adeguate informazioni sulla dislocazione delle forze di Assad sul campo e con l’utilizzo di ordigni esplosivi, autobombe e in rari casi di terroristi suicidi, stanno indebolendo in maniera significativa l’apparato militare dell’esercito regolare. Nella mattinata di oggi numerosi sconti sono avvenuti in molti quartieri della capitale siriana e una grande esplosione ha colpito la zona dei ministeri della difesa e dell’interno provocando ingenti danni, la morte del ministro della difesa e il ferimento in modo grave del ministro degli interni. In questo contesto di guerriglia urbana senza esclusione di colpi che sta interessando Damasco, a nostro avviso è giunto il momento per Assad e le forze a lui fedeli di abbandonare la capitale della Siria e ritirarsi, insieme ai suoi fedelissimi e con la benedizione russa nella zona costiera dove gli Alawiti sono maggioranza. Un segnale che questa mossa potrebbe essere prossima è il ritiro avvenuto nelle scorse 24 ore dei battaglioni dell’esercito siriano che erano di stanza ai margini delle alture del Golan, truppe che hanno ormai completamente abbandonato le posizioni. I media generalisti riferiscono di uno spostamento di truppe utile alla difesa di Damasco, tuttavia il nostro settore mediorientale ritiene che la destinazione di queste truppe fedeli ad Assad non sia Damasco ma la regione costiera di Tartus e Latakia. Il ripiegamento di tali truppe sarebbe quindi utile ad evitare che esse vengano tagliate fuori da una ordinata ritirata verso la zona occidentale del paese.