Da Istanbul nessuna decisione concreta sulla questione del nucleare iraniano è stata presa. Nessuna ispezione concessa, nessuna sospensione dell’arricchimento dell’uranio, solo accordi di massima senza dichiarazioni pubbliche utili a comprendere lo stato delle trattative.
Molti, noi compresi, speravano in una dichiarazione comune e nell’inizio immediato delle ispezioni dell’IAEA. Alla fine si è ritornati alla proposta di scambio tra uranio al 3,5% e uranio al 20%, proposta fatta due anni fa da Turchia e Brasile e non accettata dalla comunità occidentale. Cosa ha portato quindi il vertice di Istanbul? Purtroppo nulla di concreto, nulla di misurabile, solo altre 6 settimane di immobilità in attesa di un altro vertice a Baghdad. Ogni volta un vertice, ogni volta nessuna decisione se non quella di fare trascorrere il tempo.
Anche il segretario generale delle nazioni unite Ban Ki Moon osserva che nulla di significativo è stato deciso e che di fatto persiste lo stallo che ormai dura da due anni. Ban si è mostrato molto preoccupato dal fatto che ancora nessun accordo sia stato raggiunto visto che una eventuale delusione delle speranze americane nel vertice di Baghdad potrebbe portare rapidamente ad un conflitto nell’area. Non secondarie alle dichiarazioni di Ban Ki Moon la sua nazionalità, egli è sud coreano e per anni ha assistito alle false promesse della Corea del Nord, ora il segretario generale delle Nazioni Unite teme che come il suo alleato asiatico l’Iran possa aver scelto di prendere solo un altro po’ di tempo per migliore le proprie forze militari e forse le proprie capacità nucleari. La storia infinita della Corea del Nord pare non aver insegnato gran che ai responsabili delle grandi nazioni del mondo.
Le esternazioni preoccupate di Ban derivano anche dalle dichiarazioni del capo negoziatore iraniano all’agenzia Mehr News, alla quale Jalili ha dichiarato che l’Iran non ha alcuna intenzione di rinunciare ad arricchire uranio al 20%, violando di fato una delle richieste “irrinunciabili” del presidente americano Obama, e che ieri sembravano essere state accettate in maniera integrale.
Per concludere più che una notizia una indiscrezione da fonti diplomatiche straniere : nell’incontro, che non è mai avvenuto, tra il rappresentante americano ed iraniano, la repubblica islamica potrebbe aver chiesto agli Stati Uniti di non intraprendere alcuna azione militare mentre i colloqui sono ancora in corso, e cioè almeno fino al 23 maggio.