Nella sua lunga storia Bold Alligator ha sempre simulato esercitazioni di sbarco e supporto anfibio piuttosto limitate, e negli ultimi anni era diventata una esercitazione “virtuale” dove in un war game simulato si verificava la capacità dei comandanti di rispondere agli imprevisti di una operazione anfibia.
Quest’anno Bold Alligator non è virtuale, è tornata ad essere una operazione reale, di più è diventata la più vasta operazione anfibia dalla fine della guerra fredda, con la partecipazione di molti paesi NATO. Partecipano all’esercitazione : la Francia, con una nave da attacco anfibio classe mistral, il Canada, il Regno Unito, l’ Australia, l’Italia, la Spagna, la Nuova Zelanda ,l’Olanda
Bold Alligator sta verificando e affinando le capacità di combattimento americane e NATO, in diversi ambiti,non solo lo sbarco anfibio, ad esempio le capacità di contromisure mine e le operazioni atte a garantire la superiorità aerea nella zona di sbarco, compito affidato nell’esercitazione in corso in questi giorni alla portaerei Enterprise ed al suo gruppo Caccia imbarcato. I numeri di Bold Alligator 2012 sono impressionanti, 31 navi, 150 aerei, 16000 marines, e segna di fatto il ritorno dei marines alle operazioni anfibie dopo dieci anni di guerra interamente terrestri, come nel caso di Irak e Afghanistan.
Numerosi siti del settore e media, sia occidentali, che arabi, che iraniani, hanno parlato di Bold Alligator come della preparazione dei marines per una guerra contro l’Iran. Il gruppo di Analisi di GPC ritiene questa ipotesi non realistica in quanto nel caso di un conflitto con l’Iran il ruolo delle forze da sbarco è da escludersi, fatto salvo il probabile assalto alle tra isole del Golfo Persico contese tra Iran e Emirati Arabi, ora sotto il controllo di Tehran, parliamo degli isolotti di Abu Musa, Lesser Tunb, Greater Tunb. Detti Isolotti nel caso di un confronto nello stretto di Hormuz vanno rapidamente conquistati, e questo potrebbe essere il compito della Brigata di Marines che si sta addestrando ora in Bold Alligator 2012. Un assalto anfibio sul suolo iraniano propriamente detto, è a nostro avviso da escludersi, non tanto per le capacità militari di pianificazione ed attacco di una località strategica come potrebbe essere Bandar Abbas, ma per la complessa operazione di ritiro ad azioni conclusa che pone molte più problematiche dell’azione offensiva.
Alto aspetto da mettere in evidenza è l’estrema attività della portaerei Enterprise e del suo Gruppo Caccia, in condizioni di guerra, di fatto, da quasi tre settimane. Questo grande impegno degli uomini e dei mezzi della portaerei Enterprise lascia supporre, con un buon margine di confidenza, che sarà proprio la “Big E” ad essere dislocata all’interno del Golfo Persico al momento del confronto con gli Iraniani e dovrà sostenere lo sforzo maggiore e i maggiori rischi di tutta l’operazione, mentre le altre due portaerei schierate. la Abraham Linconl e la Carl Vinson opereranno in supporto al di fuori del Golfo Persico.
Bold Alligator punta realmente il Golfo Persico, ma l’obiettivo dei suoi Marines non sono le coste iraniane, sono le strategiche isole dello Stretto di Hormuz.