La nostra visione della nuova visita di Berlusconi in Russia è invece radicalmente diversa. In prima istanza perché nella precedente visita egli ha seguito, giorno dopo giorno, gli impegni di lavoro del presidente Putin, visitando con lui anche il comando delle forze strategiche delle Federazione Russa. Una cosa mai vista per un leader occidentale in visita nella Federazione. Certo Berlusconi non è più il leader di una nazione ma è ancora un punto di riferimento per una parte degli elettori che non credono a Matteo Renzi e può essere un importante alleato di Mosca nel braccio di ferro tra chi in Europa vuole seguire letteralmente le indicazioni di Obama e chi cerca una via più vicina al Cremlino.
Come secondo elemento va poi considerata un’altra caratteristica di Silvio Berlusconi: egli è un amico, un vero amico, degli Stati Uniti d’America ed in modo particolare del campo Repubblicano. Ma c’è di più. Oggi il principale favorito alla Nomination Repubblicana è Donald Trump, un miliardario e imprenditore americano, un Repubblicano fuori dalle righe ma che potrebbe vedere in Berlusconi un suo pari, è una persona con la quale potrebbe essere per lui molto semplice trattare. Tre giorni fa inoltre, intervistato ad un dibattito ha definito Berlusconi “una persona per bene che mi piace”
Alle luce di queste considerazioni riteniamo che Silvio Berlusconi, al netto di tutti i preconcetti della stampa italiana ed europea, possa attivamente svolgere un ruolo di mediatore tra la Russia e gli Stati Uniti d’America, nel caso in cui la corsa per la Casa Bianca venga vinta dai Repubblicani, e che questo ruolo di mediatore possa diventare cruciale nel caso in cui sia Donald Trump il prossimo presidente americano.
Purtroppo abbiamo a disposizione pochissime informazioni dirette sul programma di questa seconda visita di Berlusconi in Russia, ma se nei prossimi mesi egli dovesse recarsi negli Stati Uniti la nostra ipotesi potrebbe diventare molto più concreta.
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