Le armi chimiche rappresentano per molti paesi la risposta economica e semplice da ottenere alla necessità di una certa capacità di deterrenza in alternativa alle armi nucleari.
Moltissimi paesi nel mondo dispongono di arsenali chimici, tutte le potenze nucleari dispongono anche di armi chimiche, e molti stati non nucleari hanno a disposizione ingenti arsenali, solo per pensare all’attualità vi facciamo l’esempio della Siria e dell’Iran.
Queste armi di distruzione di massa sono pensate per l’impiego sia contro personale militare sia contro i civili. Furono impiegate per la prima volta su larga scala dall’ esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. Nella loro prima versione non erano ordigni lanciati tramite artiglieria come avvenne in seguito ma i recipienti in pressione, contenenti gli agenti chimici, venivano aperti sul campo di battaglia quando i venti erano propizi alla loro distribuzione nelle trincee avversarie. La concentrazione di tali sostanze spesso non determinava la morte del soggetto mal lo rendeva inabile al combattimento per i problemi respiratori e la cecità. A questo punto le truppe assaltavano le trincee nemiche armate, tra l’altro, di mazze ferrate con le quali finivano i nemici agonizzanti. Ecco questa presentazione rende ben l’idea di quale livello di barbarie venga incarnato dalle armi chimiche.
Da allora sia il tipo di agente chimico impiegato sia la modalità di “consegna” sono evoluti notevolmente. Tra gli agenti chimici oggi presenti negli arsenali ricordiamo in modo specifico:
- Gli agenti nervini : Tabun ( GA ) ; Sarin ( GB ) ; Soman ( GD ) ; Methylphosphonothioic Acid ( VX )
- Gli agenti vescicanti : le Mostarde Solfonate ( HD Iprite ) ; le Mostarde Azotate ( HN )
- Gli agenti soffocanti : il Fosgene ( CG ) ; il Difosgene ( DP ) ; il Cloro ( CL )
Nel seguente Link trovate una esaustiva spiegazione sui tipi di agenti.
Per far arrivare gli agenti chimici sull’obiettivo sono impiegati: appositi proiettili da artiglieria, bombe o dispositivi di dispersione impiegati da aerei, razzi e missili balistici.
Oggi la maggiore minaccia, per la popolazione civile, è rappresentata da missili balistici, armati con agenti nervini che vengano lanciati su aree ad alta densità abitativa. Gli agenti nervini possono determinare sia la morte che gravi inabilità. La protezione contro tali agenti dispersi in atmosfera si ottiene con specifiche protezioni alle vie aeree ( maschere antigas ) non è necessaria la protezione totale del corpo. In caso di attacco chimico la popolazione deve essere già pronta a rispondere in modo efficace.
In pratica questo significa:
- Avere presso la propria abitazione una maschera antigas per ogni componente la famiglia
- Essere in grado di allestire in poco tempo un ambiente interno all’abitazione protetto il più possibile dall’ambiente esterno. Questa protezione si ottiene sigillando i serramenti con nastro adesivo e plastica, chiudendo le prese d’aria esterne ( camini ; cappe ; prese d’aria della cucina )
- Avere la possibilità, sia prima che durante che dopo l’attacco, di ricevere notizie dalle autorità per conoscere l’effettiva natura della minaccia e quando l’ambiente è tornato sicuro.
- Possedere un kit sempre pronto con l’essenziale per almeno tre giorni, comprendente acqua ( 5 litri per persona per giorno ) alimenti in scatola, torce elettriche, radio a batteria, i documenti e i farmaci personali.
Questo tipo di preparazione non si può improvvisare ed è il motivo per il quale in paesi dove la minaccia di un attacco chimico alle popolazioni è concreto esistono programmi di distribuzione di maschere antigas alla popolazione e dove ogni anno esercitazioni su larga scala preparano i civili a reagire in modo corretto e senza una dose eccessiva di panico che sicuramente si diffonderà.
Inoltre le truppe esposte ad agenti chimici di ultima generazione, che si differenziano da quelli più datati per l’efficacia a concentrazioni inferiori, ma soprattutto per la lunga persistenza nell’ambiante in cui vengono rilasciati, devono essere accuratamente decontaminate così come i mezzi impiegati quando escono dalla zona di pericolo, al fine di non diffondere ulteriormente il veleno e permettere agli uomini di togliersi in condizioni di sicurezza le “suite chimiche” indossate in ambiente contaminato.
Da molti anni la comunità internazionale sta lavorando ad un bando completo delle armi chimiche dagli arsenali mondiali, tuttavia risultati significativi non sono ancora stati raggiunti, per le profonde alterazioni dei rapporti di forza tra le potenze mondiali in caso di un bando completo di tali arsenali.