Ancora minacce della Corea del Nord nei confronti delle manovre militari che la Corea del Sud e gli Stati Uniti d’America si apprestano ad iniziare nella giornata di domani. Le esercitazioni denominate Key Resolve,sono prettamente manovre terresti che vedranno impegnati circa 200000 soldati delle forze armate della Corea del Sud e delle forze americane della penisola coreana. Saranno esercitazioni con munizioni vere, in gergo si chiamano esercitazioni “live fire”. Questo tipo di esercitazioni su larga scala sono sempre state svolte nella Corea del Sud ma dopo i gravi incidenti del 2010 Washington e Seoul hanno deciso di rendere queste esercitazioni più realistiche e con sempre maggiore integrazione tra le forze armate Sud Coreane e quelle Americane e la massima coordinazione possibile tra esercito marina ed aeronautica.
A queste esercitazioni prettamente terresti faranno seguito esercitazioni prettamente aeree, con un’importante componente antisommergibile, denominate Foal Eagle che vedranno impegnata anche una portaerei nucleare americana, con tutta probabilità la portaerei George Washington di stanza a Yokosuka, Giappone.
A questa serie di esercitazioni la Corea del Nord risponde con la solita propaganda, che a tratti assume aspetti mistici, in questo caso Pyongyang ha addirittura parlato di “Guerra Santa” da lanciare contro gli odiati Americani e il “governo di marionette asservite all’America” di Seoul. Il governo di Pyongyang definisce le esercitazioni prossime venture una dichiarazione di guerra mascherata e che non tollererà oltre le ripetute provocazioni dei propri nemici. Valutare le dichiarazioni della Corea del Nord non è mai cosa scontata, il più delle volte queste dichiarazioni si rivelano solo ed unicamente parole al vento non supportate, non solo dall’assenza di risposte militari, ma addirittura dall’assenza di qualsiasi spostamento di truppe o innalzamento dello stato di allerta di alcune unità dell’esercito nord-coreano. Queste ultime minacce sembrano ricadere in questa categoria. Tuttavia la presa del nuovo leader sull’esercito non è assoluta e qualche comandante potrebbe prendere qualche iniziativa personale che potrebbe portare a gravi incidenti di confine. Incidenti di confine che questa volta non rimarrebbero confinati ad uno scambio di fuoco di artiglieria come in passato, visto che la dottrina introdotta dal nuovo ministro della difesa di Seoul, nonchè ex capo di stato maggiore delle forze armate, prevede che ad un incidente di confine con armi pesanti Seoul risponderà automaticamente sia con l’artiglieria terrestre, sia con l’impiego dei propri F-16 al fine di eliminare le postazioni nemiche responsabili di aver aperto il fuoco sul territorio sud-coreano.
Ad acuire la tensione la notizia che Kim Jong Un ha visitato il battaglione i artiglieria che ha bombardato nl 2010 l’isola di Yeonpyaeong, come riporta in questo articolo la Yonhap News, elogiando i comandanti di allora.
Con queste premesse ogni esercitazione possiede in se il rischio di uno scontro non di poco conto tra i due paesi che tecnicamente sono ad oggi ancora in guerra tra loro.