Al Qaeda un nome che per più di quindici anni ha rappresentato la quintessenza del terrorismo. Una organizzazione nata dall’incontro di personalità con una biografia estremamente diversa tra loro ma con il comune denominatore della volontà di creare un regno arabo alternativo alle monarchie del golfo e ai regimi laici in stile Moubarak. Una organizzazione nella quale il dogma era rappresentato da una centralizzazione delle decisioni fondamentali e da una rete di esecutori periferici nella quale spesso i partecipanti ad una stessa azione non si conoscevano fino alla data dell’attentato. In questi anni, in particolare dopo l’11 settembre Al Qaeda è stata nominata in moltissimi fatti di terrorismo, dal deserto del Sahara al subcontinente indiano, passando per il Sinai e l’Africa centrale. Quasi ogni attentato venisse fatto nel mondo, quasi ogni sequestro venisse organizzato nell’emisfero nord, la paternità e la responsabilità veniva attribuita ad Al Qaeda. Ma in realtà Al Qaeda, così come la avevano immaginata Osama Bin Laden e Ayman al-Zawahiri, si è dissolta già dal 2007. Dopo quegli anni la struttura di comando si è decomposta e lo stesso Bin Laden non aveva più possibilità di organizzare a suo modo le azioni della sua creatura. Da quegli anni Bin Laden si ritirò in Pakistan diventando un’icona per una generazione di terroristi che senza più indicazioni dal vertice dell’organizzazione, senza esserne affiliati, senza seguire i progetti originali dello sceicco, effettuano e rivendicavano attentati di ogni sorta aggiungendo il prefisso Al Qaeda al nome della propria cellula. Poi venne il raid dei navy seal in Pakistan e la morte di Osama Bin Laden. Un raid inutile, Osama era in gabbia da anni, controllabile e non più una minaccia. Certo, quello che aveva organizzato, l’attentato alle torri gemelle, e gli attentati alle sedi diplomatiche americane in Africa, lo avevano trasformato in un morto che cammina, ma la tempistica del blitz voluto dall’amministrazione Obama è stato completamente sbagliato. L’America ha perso un alleato fondamentale come il Pakistan, le forze armate americane hanno perso un esemplare di un elicottero invisibile ai radar “Top Secret” e i cinesi hanno ottenuto preziose informazioni sulla tecnologia sthealt. Oggi Al Qaeda è l’ombra di se stessa, in Afghanistan combatterebbe contro gli americani, in Siria combatterebbe con gli americani contro Assad, in Africa bande di delinquenti comuni che organizzano rapimenti a scopo di estorsione si spacciano per la parte più attiva di Al Qaeda stessa. Ma la realtà è un’altra, Al Qaeda è finita, non esiste più, esiste una filosofia che possiamo chiamare Al Qaeda ma non esiste più quella macchina da guerra temibile e pericolosa che per quindici anni ha seminato il terrore nel mondo. Non esite più, non perchè Bin Laden, debole e malato, è stato ucciso, Al Qaeda non esiste più perchè non ha più un paese dove addestrare liberamente i propri uomini, non esiste più perchè non esistono più i regimi laici che Bin Laden voleva abbattere, non esiste più perchè non esiste più un nemico evidente da combattere. Quindi quando sentirete parlare di Al Qaeda nei prossimi mesi sappiate che stanno parlando di una cosa che oggi non esite più, o se esiste ha assunto talmente tante forme e talmente tante posizioni diverse che è impossibile sapere dove finisce la realtà e dove inizia la fantasia.