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Al Assad: se fossi assassinato colpite Israele e gli interessi americani

Il sito in lingua inglese dell’agenzia iraniana Fars News riferisce che il Presidente siriano Al Assad avrebbe dato istruzioni ai propri comandanti militari di attaccare, anche se non si specifica con che modalità, Israele e gli interessi americani nella regione. Questa notizia della Fars News va interpretata anche come un messaggio diretto dell’Iran alle forze di opposizione sostenute dagli stati occidentali e dalle monarchie saudite del golfo. L’Iran non accetta di perdere la Siria, la Siria di Al Assad. Da giorni inoltre circolano nell’ambiente voci sempre più insistenti che consulenti militari iraniani possano assistere i siriani nell’impiego dei missili balistici di cui la Siria dispone. Andrebbe così letta in ottica di un utilizzo “addestrativo” l’impiego di queste ultime settimane di missili balistici a corto raggio contro presunte posizioni di ribelli nel nord della Siria. L’impiego di questi sistemi missilistici contro i ribelli non risulta infatti una opzione efficace dal punto di vista militare nel confronto con le formazioni che combattono l’attuale regime. I lanci di questi giorni potrebbero acer avuto il duplice scopo di dimostrare alla Nato che la Siria è in grado di lanciare missili balistici e verificare le capacità degli uomini addetti alla gestione degli Scud così come risultano utili per verificare lo stato dei sistemi missilistici nelle più realistiche delle esercitazioni possibili.
È sono proprio queste le armi che la Siria appoggiata dall’Iran potrebbe impiegare in una rappresaglia contro il “nemico esterno” che dovesse attentare alla vita del Leader. Missili che potrebbero essere dotati di armi di distruzione di massa, nell’ultimo disperato gesto di un regime condannato.
L’altro bersaglio sarebbero gli obiettivi americani nel mediterraneo, quindi le navi della flotta Usa, e in questo caso la Siria potrebbe impiegare una temibile arma antinave: il missile di fabbricazione Russo/Sovietica Yakhont, missili ammassati nella regione costiera di Latakia e Tartus.
La Fars News parla inoltre del grande supporto dopo ai ribelli dalle monarchie sunnite del Golfo, vere rivali nella regione della Repubblica Islamica Iraniana.
Questo corollario di notizie va inserito nella richiesta fatta dal Grande Ayatollah Ali Khamenei agli americani al fine di riprendere i colloqui sulla questione nucleare. Sembrerebbe infatti che la guida politica e spirituale dell’Iran volesse un accordo onnicomprensivo sulle problematiche della regione, incluso il capitolo siriano. Accordo che potrebbe avere come richiesta la sospensione degli aiuti ai ribelli e un’accettazione dell’attuale regime al potere.
La Siria rimane il nodo gordiano della regione mediorientale, che prima o poi andrà sbrogliato oppure se non possibile ciò, tagliato.