GPC è nato poco più di un anno fa, in questi dodici mesi gli scenari geopolitici si sono trasformati e le aree di crisi moltiplicate. Nella nostra prima analisi di base, datata 2 dicembre 2011, abbiamo parlato tra i primi dell’esistenza di linee rosse, tanto sottili quanto pericolose se superate, linee che potrebbero portare al massimo la tensione nel teatro mediorientale. Ne parlammo in questo posto intitolato “La Sottile Linea Rossa di Israele” e affrontavamo il caso del programma atomico iraniano. Da quel giorno il termine linea rossa ( Red Line ) è diventato di moda è stato utilizzato, quasi abusato, da politici giornalisti, analisti e diplomatici. È stato utilizzato da capi di importanti nazioni come il Presidente Obama, il Primo Ministro Israeliano Nethanyau, del ministro della difesa americano Panetta e molti altri; oggi si aggiunge all’elenco uno dei più importanti consiglieri della Giuda Suprema iraniana, si tratta di Ali Akbar Velayati.
Velayati ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardanti la guerra in corso in Siria, egli ha definito la Siria, quella del Presidente Al Assad, una linea rossa per l’Iran, una Red Line invalicabile. Questa dichiarazione è particolarmente importante per diversi motivi, ad esempio perché Velayati è uno dei principali consiglieri della Guida Suprema dell’Iran, secondariamente egli è uno dei possibili candidati alla presidenza dell’Iran alla scadenza del mandato del Presidente Ahmadinejad, inoltre le sue parole possono essere considerate espressione della volontà del Grande Ayatollah Alì Kahamenei, essendo Velayati il delfino della Guida Suorema dagli inizi degli anno 80.
Velayati ha dichiarato pubblicamente quello che molti dei nostri analisti ribadiscono da molti mesi e cioè che la Siria è l’alleato chiave dell’Iran nella regione, Hamas può subire sconfitte, Hezbollah potrebbe anche essere annientato ma fino a quando la Siria resterà un fedele alleato dell’Iran gli equilibri della regione saranno sempre favorevoli alla Repubblica Islamica. Ad una domanda diretta del giornalista della televisione satellitare libanese che lo intervistava e che chiedeva se la caduta di Al Assad fosse una linea rossa per l’Iran Velayati ha risposto in senso affermativo, tuttavia senza esplicitare quali passi potrebbe intraprendere l’Iran nel caso in cui la linea rossa indicata da Velayati fosse superata. La domanda principale dei nostri analisti è quindi: nel caso la leadership di Al Assad fosse in imminente pericolo l’Iran potrebbe intervenire direttamente nella guerra di Siria? La risposta non è semplice in quanto se è pur vero che esiste un patto di mutuo soccorso tra Siria ed Iran la Repubblica Islamica non dispone dei mezzi utili ad un intervento militare diretto. L’Iran dispone però di un forte alleato nella regione e cioè la milizia sciita Hezbollah. È proprio ad Hezbollah potrebbe essere chiesto di intervenire massicciamente per aiutare Al Assad.