L’accordo con l’Iran è pronto, era già pronto da quasi un mese, ed è stato definito direttamente tra gli iraniani e gli americani. Probabilmente un rapporto diretto tra il presidente iraniano Rohani e il presidente americano Obama ha definito i particolari dell’accordo che verrà firmato domani a Ginevra.
L’accordo in questione doveva essere, secondo le direttive del congresso americano, o basato sul principio del freeze for freeze oppure basato sul principio della riduzione delle sanzioni simultaneo ad una riduzione delle capacità di arricchimento dell’uranio dell’Iran.
Tuttavia questo accordo non rispetta nessuno dei due principi in oggetto. All’Iran non viene chiesto di ridurre la propria capacità di arricchimento dell’uranio, ma solamente di interrompere l’arricchimento del minerale di uranio oltre la soglia del 5%; non viene imposta nessuna limitazione alla produzione di uranio al 5%, tappa fondamentale per qualsiasi processo di arricchimento dell’uranio a percentuali più elevate. All’Iran non viene imposto un limite sul numero di centrifughe che possono essere installate nei vari siti atomici presenti nel paese. Le ispezioni della IAEA saranno più approfondite che in passato, tuttavia non sarebbero previste ispezioni nei siti militari come ad esempio quello di Parchin. Tehran fermerà la costruzione del sito nucleare di Arak, un reattore ad acqua pesante in grado di produrre rapidamente grandi quantità di plutonio. Anche in questo caso non verrà richiesto alla Repubblica Islamica lo smantellamento di alcuna parte del reattore di Arak attualmente in costruzione.
In cambio di questa sospensione dell’arricchimento dell’uranio ad alte percentuali e della costruzione del reattore di Arak, Stati Uniti ed Europa sbloccheranno assetti finanziari iraniani in valuta pregiata per un valore stimabile tra 15 e i 20 miliardi di dollari. Assetti finanziari che daranno una vigorosa boccata d’ossigeno all’economia iraniana ormai profondamente in crisi.
Il nostro centro ritiene che questo primo passo di allentamento delle sanzioni occidentali nei confronti dell’Iran potrà determinare nel giro di pochi mesi il collasso totale delle sanzioni economiche, Messe in piedi negli ultimi cinque anni contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Già oggi le diplomazie occidentali e gli alti funzionari delle multinazionali energetiche sono in stretto contatto con i vertici iraniani al fine di ristabilire i rapporti commerciali così fortemente ridotti dalle sanzioni economiche.
Questo accordo segna la vittoria diplomatica della strategia iraniana e consentirà alla Repubblica islamica dell’Iran di dotarsi, nel momento in cui lo deciderà, di armi atomiche nel giro di 3/4 settimane.
Il medesimo accordo aumenta in maniera significativa le probabilità di un attacco israeliano ed arabo ai siti nucleari iraniani.