Roma 12 febbraio 2012
Nuove armi russe sono state consegnate all’inizio di questo mese alla Siria, non si tratta però di AK-47 o RPG, stiamo parlano di armi ad alta tecnologia e non impiegabili contro i ribelli: stiamo parlando di missili antinave Yakhont e Kh-31A e KH-31P.
Dei missili antinave Yakhont vi abbiamo già parlato, oggi giunge la notizia, confermata dall’agenzia inglese Jane’s che la pubblica sul Defence Weekly, che è stata effettuata anche una consegna dei modelli antinave Kh-31A e antiradar Kh-31P.
I missili Kh31-A sono missili antinave che hanno una portata stimata intorno ai 70 Km e una velocità di quasi mach 3, quindi quasi tre volte la velocità del suono, procedono radenti la superficie marina e sono molto difficili sia da individuare, sia da abbattere.
Altro e più accurato discorso è necessario per i Kh-31P, essi nascono come missili anti-radar studiati per distruggere i radar Phased-Array del sistema Aegis della marina americana. Traduco per i non addetti ai lavori: nascono come missili per mettere fuori uso un radar molto sofisticato usato dalla marina americana per guidare la propria difesa contro le minaccia aeree, velivoli o missili che siano. Già per questa caratteristica non può essere definita un’arma esclusivamente difensiva, tuttavia in una strategia di difesa della Siria potrebbe essere giustificata per rendere credibile la minaccia contro le navi NATO. Tuttavia tale arma, ben nota a questa agenzia, è un’arma tipicamente offensiva, in quanto lo stesso missile anti-radar equipaggiato con un seeker ( lo strumento che individua e traccia i radar ) diverso ed indistinguibile esternamente dalla versione anti-radar navale, è studiato specificamente per attaccare la postazioni radar del sistema Patriot. Sistema Patriot schierato in questi mesi a difesa di diversi obiettivi strategici sul suolo turco. Questo missile, potrebbe quindi essere utilizzato per permettere ai missili balistici siriani di colpire i loro bersagli in Turchia, in modo più agevole, dopo aver neutralizzato le batterie Patriot.
Il missile in questione è aviolanciato, nel caso della Siria dai cacciabombardieri SU-24. Vista questa importante novità strategica l’apparato di difesa aerea turco nella zona sud del paese dovrà essere notevolmente incrementato forse con pattugliamenti aerei 24/7 ( ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni la settimana ) , in caso di improvvisi aumenti della tensione nell’area al fine di non vedersi sorpresi da una sortita dei caccia Siriani.
Se Ankara era preoccupata per la situazione ai suoi confini, ora sarà molto più preoccupata per le capacità siriane di colpire gli obiettivi strategici turchi.
La guerra fredda in Siria diventa ogni giorno più reale.