GeopoliticalCenter, Geopolitica, Strategia, Analisi Economiche

Un ponte aereo per i rifugiati (non solo per le loro salme)

C130

La follia dell’esodo dei profughi che scappano dalla Siria deve finire, non è tollerabile vedere persone che si spostano piedi per migliaia di chilometri per raggiungere la Germania, che ha garantito loro diritto di Asilo. Non è tollerabile che le linee aeree turche trasportino per via aerea le salme simbolo di questo esodo non govenato da nessuno (ci riferiamo ai bambini Curdi annegati nel Mediterraneo trasportati con un aereo turco nei pressi di Kobane) e gli stessi aerei non trasportino i vivi direttamente in Germania o in Italia.
Sì anche in Italia perché i siriani che scappano dalla guerra sono profughi veri, profughi a cui dare asilo, persone che una volta finita la guerra se vorranno, e spesso sarà così, torneranno nel loro paese.
Un ponte aereo gestito dalla NATO potrebbe agevolmente gestire la situazione e verrebbe meno anche il problema dell’identificazione che avverrebbe direttamente all’atto dell’imbarco sugli aerei militari.
Niente più persone senza nome in giro per l’Europa, niente più scene di drammi nel mare, nelle stazioni e ai confini. Niente più migranti economici clandestini mischiati ai profughi e possibilità di respingere alle frontiere chi non ha diritto di asilo.
Se si vuol fare si può fare. Se non si vuol fare significa che a chi governa questa situazione va bene