Ecco, il presidente iraniano, atteso come il Messia di questo 2016 è arrivato a Roma e l’Italia ha abiurato la propria cultura la propria storia millenaria sull’altare del “politicamente corretto” e della sottomissione. Sì perché questa è una sottomissione alla cultura del presidente iraniano, una cultura che ha proibito anche la sola presenza degli alcolici sulle tavole delle cene ufficiali, un cultura che ha portato il nostro governo (o un funzionario del governo) ad ordinare di coprire le statue greco romane presenti in campidoglio che avessero alcuni elementi di nudità.
Tutti i siti di informazione del mondo hanno ripreso questi fatti e ricordarti che domani, in Francia, dove è atteso il presidente iraniano nessuna di queste “cortesie” è contemplata.
Non comprendiamo per quale motivo quando ministri del nostro governo, si sesso femminile, si recano in Iran sono costrette a portare il velo, mentre quando esponenti governativi iraniani vengono in visita in Italia possono dettare legge e sottomettere la nostra cultura alla loro.
Il governo italiano ha implicitamente ammesso la nostra inferiorità nei confronti dell’Iran degli Ayatollah, e ha permesso al regime di Rohani un potentissimo colpo di propaganda interna.
Abbiamo fatto veramente un pessima figura, che verrà ricordata per molto, molto tempo