Putin desidera incontrare Obama per discutere della Siria
Il presidente russo Putin, da quanto si apprende per tramite del suo portavoce Dimitri Peskov, avrebbe chiesto un incontro con il presidente degli Stati Uniti Obama per discutere faccia a faccia dell’evoluzione della crisi siriana.
La richiesta del Cremlino arriva mentre le forze governative di Al Assad stanno ricevendo, tramite un ponte aereo, navi mercantili e da sbarco anfibio delle forze armate russe, forniture militari ingenti per quantità e eccezionali per qualità.
In questo ultimo mese sarebbero (il condizionale per noi è d’obbligo non disponendo di immagini satellitari) sistemi missilistici S-300 PMU2, missili antinave Yakhont, carri armati T-90 (mai visti nel Donbass) decine di pezzi di artiglieria pesanti, droni, cacciabombardieri, elicotteri, nuovi veicoli per il trasporto truppe, centinaia di razzi anticarro, istruttori e una guarnigione di fanteria di marina del 810º reggimento a difesa della fascia costiera Alawita, dove Mosca sta ammodernando una vecchia base aerea al fine di renderla il centro nevralgico dello sforzo bellico russo in Siria.
Gli americani parallelamente hanno iniziato una campagna aerea all’interno dei cieli siriani, una campagna che vede oggi come obiettivi i miliziani dello stato islamico ma che domani potrebbe avere come bersaglio le truppe governative che dovessero fronteggiare le formazioni ribelli che sono state addestrate ed armate dagli Stati Uniti, una campagna alla quale partecipano anche Francia, GB ed Australia.
In questa situazione di caos, gli Stati Uniti hanno compreso che la massa dei combattenti in Siria non combatte spesso per un ideale, ma combatte con la fazione che potrebbe consentirgli di ottenere potere una volta finita le guerra di Siria. È per questo motivo che ora gli Stati Uniti hanno dichiarato che proteggeranno con i raid aerei i ribelli a loro vicini, contro chiunque dovesse attaccarli, proprio per presentarli ai combattenti siriani come la fazione che ha la maggior possibilità di vittoria, una scelta che però include di fatto le truppe governative siriane tra i prossimi obiettivi dei Raid americani.
È in questo clima che il Presidente Putin ha chiesto ad Obama un incontro urgente per chiarire le linee rosse di Mosca in Siria, e per verificare al contempo la possibilità di un accordo politico sulla stabilizzazione del paese, un accordo che preservi l’attuale regime e la base navale russa a Tartus.
Per le informazioni che abbiamo raccolto la Casa Bianca sembra, a nostro avviso, aver rifiutato un incontro formale con il presidente russo. Se questa nostra deduzione si confermasse, la possibilità di incidenti tra l’aeronautica americana e forze russe crescerebbe giorno dopo giorno, di pari passo al numero di uomini e mezzi russi dispiegati e operanti a vario titolo in Siria…uno scenario, questo, che stiamo provando a delineare nel nostro gruppo e che presto vedrete su queste pagine.
Aggiornamento
Fonti Russe puntualizzano che il portavoce del Cremlino, rispondendo a una domanda se fosse possibile in incorro tra Putin e Obama sulla Siria ha risposto :”E’ indispensabile un dialogo tra Russia e Stati Uniti a riguardo della situazione Siriana”
Comment(7)
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Il problema è chiarire quale sia l’obiettivo comune (e se c’è). Se l’obiettivo comune è combattere lo Stato islamico allora può nascere una cooperazione.
Ma se gli USA si dimostrano complici dell’Isis perchè il loro obiettivo primario e deporre Assad allora si rischia un conflitto.
Si rischia un conflitto perchè un americano potrebbe uccidere un russo o venire ucciso da un russo.
I russi si muoverebbero con Assad contro l’Isis. Se gli americani non vogliono questo credo che ci saranno grossi rischi di destabilizzazione internazionale.
Spero nel buon senso e che quindi l’America faccia passi indietro e combatta quello che è il vero nemico: lo Stato Islamico.
Ma non lo avete ancora capito che quegli Stati Uniti sono il demonio???
Putin, che pure non è Padre Pio, si comporta, mi pare, con diplomazia per evitare una guerra mondiale e prova con tutti i mezzi, persino quello di incontrare il collega americano abbassandosi al suo (loro, di tutti i governanti europei ed occidentali) livello, e la Casa Bianca che fa? Pare rifiutare.
Paul Craig Roberts ha ragione su tutta la linea: Washington si è arreso al male. Washington si è schierato coi poteri delle tenebre e della morte.
Non esiste male più grande del governo degli Stati Uniti.
Scolpiamoci queste parole perché gli USA vogliono la guerra, ormai ne sono convinto, non dico con una certezza assoluta, riservata alla morte (che mi pare di capire avverrà nella terza guerra mondiale per molti di noi), ma con una certezza del 70% di sicuro
Dai, io non ammiro le mire espansionistiche degli USA ma ancora sono uno Stato civile e migliore di altri. Solo hanno più potere di influire sulle questioni altrui.
Ho fiducia che nemmeno loro siano così folli.
Speriamo abbia ragione tu, Lux
Se l’obbiettivo della Russia fosse l’IS, non avrebbe aspettato tutto questo tempo per intervenire in favore di Assad. Questo enorme ritardo dimostra che l’obiettivo russo è difendere Assad dagli USA, altrimenti a cosa servirebbero gli S-300 visto che IS è priva di forza aerea.
L’obbiettivo della Russia è difendere un alleato che ha chiesto aiuto, tenere Daesh lontano dal Caucaso e proteggere i propri assets a Tartous e Latakia non certamente scatenare un conflitto mondiale come qualcuno forse a Washington vorrebbe….
Giusto per……http://nr.news-republic.com/Web/ArticleWeb.aspx?regionid=6&articleid=48257472&source=digest&tagid=-19&tagname=Ultime%20Notizie