Partita la prima nave con le armi chimiche della Siria
La nave cargo danese incaricata di trasportare fuori dalla Siria la prima spedizione di armi chimiche siriane è salpata dal porto di Latakia e ha raggiunto le acque internazionali. La fonte è il ministero degli esteri della Federazione Russa.
Il vascello danese attraverserà il mediterraneo per approdare in un porto italiano il cui nome non è ancora stato reso noto dal governo italiano.
Domani mattina durante una audizione in parlamento, presente il direttore dell’agenzia delle nazioni unite per la proibizione delle armi chimiche, sarà comunicato il nome del porto di transisto delle armi chimiche del regime di Al Assad, che verranno scaricate a terra e poi reimbarcate sulla nave americana Cape Ray dove mediante un processo di idrolisi ad alta temperatura dovrebbero essere distrutte nella misura del 99% in acque internazionali.
Il trasbordo avverrà a terra e non come scritto da alcuni organi di stampa al largo delle coste italiane.
Il nome del porto di transito non è ancora noto ma per le caratteristiche dell’area e la densità abitativa il nostro sito ritiene possibile che le navi con le armi chimiche possano approdare ad Augusta in Sicilia.
Comment(2)
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In una Siria stanca e ferita anche dal terrorismo degli estremisti “islamici”, di cui andrebbe liberata, è davvero ridicolo questo smantellamento delle armi chimiche, ahah. Il regime di Assad approfittando di questa scusa politica, sta facendo quello che vuole al popolo siriano. Sono stati furbi ad accettare di togliere quegli armamenti chimici fatti da tipi di gas e sistemi di lancio che risalgono al periodo della guerra fredda e quindi ormai vecchi e anche pericolosi da usare per l’esercito. Quando si concluderanno i lavori e si spegnerà questo inutile evento, i grossi regimi alleati a tre secondi, forniranno alle forze siriane dei moderni vettori e gas micidiali, (se già non l’hanno fatto), di cui bastano alcune particelle per fare una strage e sono più sicuri ed efficaci da immettere, occupano meno spazio e senza quello strato di polvere spessa che dagli anni ottanta si è posata sopra quelle casse di legno. Un giorno ma speriamo mai, se questo popolo o noi stessi respireremo questi gas, non avremo nemmeno il tempo di dire “grazie …..!”. Svegliamoci e cambiamo, ma soprattutto cambiate voi governanti mondiali liberi, che state permettendo tutto questo per i vostri soldi. Oppure vi piace così…
L’epoca delle false democrazie é finita. La crisi economica a fatto luce sulla falsità dei nostri governi, ora tutti sono “amici” se hanno qualcosa da vendere! La voce dei soldi copre anche il più forte degli urli!