Emerge una nuova strategia del Califfato Islamico per diffondere il terrore al di fuori dei territori controllati direttamente dalla teocrazia sunnita. È ormai chiaro, osservando i proclami telematici degli estremisti che nelle regioni controllate militarmente da Al Baghdadi e dal suo gruppo, non c’è più necessità di “Foreing Fighters”, i combattenti stranieri che partono per unirsi alla causa degli estremisti. Il Califfato desidera invece che il terrore venga portato in occidente e possibilmente da seguaci disposti a tutto, anche a morire, per la causa islamista.
Ecco quindi che il Califfato invita gli aspiranti combattenti o attentatori suicidi a non partire per la Siria o per l’Irak, ma li incoraggia a compiere attentati nei loro paesi di residenza in occidente. La novità risiede però nel fatto che l’organizzazione islamista invita i potenziali attentatori a colpire direttamente senza prima cercare di mettersi in contatto con il Califfato stesso. Una strategia semplice che però evidenzia la pragmaticità del Califfato il quale preferisce 10 attentati di dubbia origine piuttosto che un solo attentato chiaramente riconducibile allo Stato Islamico.
L’attentato di ieri in Tennessee potrebbe essere il primo eseguito in base a questi dettami.