Lo spettro della poliomielite sull’Egitto di Morsi?
Poche ore fa, le Autorità Sanitarie Egiziane e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno annunciato che un numero imprecisato di villaggi sarebbero state colpite da una forma epidemica di Poliomielite.
L’Egitto, paese endemico per tale patologia virale fino al 2004, sarebbe interessato da un ceppo originario dal Pakistan. Le informazioni sono ancora molto frammentarie: non è chiaro né il numero di soggetti coinvolti, né le esatte modalità di diffusione della malattia. La preoccupazione diffusa è che tale infezione virale, a tipica trasmissione enterica, trovi terreno fertile nel degrado economico e sociale della provincia egiziana, ulteriormente aggravato dalla recente e tuttora imperversante crisi economica. Su infrastrutture igienico-sanitario deteriorate, l’infezione da poliovirus potrebbe determinare un devastante impatto socio-economico, soprattutto per il futuro delle popolazioni pediatriche oggi colpite e che svilupperanno i più devastanti sintomi neurologici solo tra molti anni.
Da sottolineare che solo poche settimane fa alcuni operatori internazionali operanti nel settore delle vaccinazioni anti-polio forresto stati massacrati proprio in Pakistan: è infatti “cavallo di battaglia” di Al-Qaeda e dei suoi “affiliati” (in Pakistan come in Afghanistan e in Nigeria) che la vaccinazione anti-polio sia un specie di cavallo di Troia degli occidentali per sterilizzare le popolazioni islamiche. L’origine pakistana non deve quindi stupire: sarebbe piuttosto interessante, anche a fini geopolitici, capire l’esatto percorso dell’infezione, e soprattutto perché questa abbia colpito proprio le aree rurali (al di là della base infrastrutturale deteriorata). Un flusso incontrollato di miliziani dal Pakistan?
I Paesi occidentali, poste le difficoltà al controllo dei flussi migratori proprio dall’Africa Settentrionale, dovranno prestare ancor maggiore infezione nel corso delle prossime settimane.
Per maggiore dettaglio, rimandiamo a http://www.promedmail.org, fonte ufficiale dell’ISID (International Society for Infectious Diseases)