Libano: forze armate in stato di massima allerta
Il Capo di Stato Maggiore delle forze armate libanesi Joseph Aoun (da non confondere con il presidente Michel Aoun) ha ordinato lo stato di massima allerta per l’esercito libanese. Il generale Aoun, che ha trascorso la prima parte della sua vita militare dando molta rilevanza alle collaborazioni internazionali, dopo la guerra del 2006 ha partecipato ad un programma di addestramento negli Stati Uniti.
Il Generale identifica come minaccia principale lo stato di Israele, nominato apertamente nella sua ultima dichiarazione che ha annunciato l’aumento di prontezza operativa delle forze armate libanesi.
Al momento non si colgono segnali di un cambio di postura delle forze armate di Beirut a sud del Litani. Ricordiamo che le forze armate regolari del Libano sono espressamente menzionate nella risoluzione 1701 delle Nazioni Unite come attori primari della stabilità della regione meridionale del Paese dei Cedri.
La Risoluzione 1701 chiede la cessazione delle ostilità, il rispetto della sovranità libanese ed israeliana e fatto non di poco conto la proibizione dell’importazione e dispiegamento di armi da parte di ogni altra forza che non sia quella dell’esercito in Libano (viene quindi inclusa la proibizione della fornitura di armi all’Hezbollah libanese).
Il Capo di Stato Maggiore di Beirut facendo riferimento alla risoluzione 1701 implicitamente rivendica l’indipendenza delle forze armate dalla milizia sciita filoiraniana, che è egemone nella parte sud del Libano e che punta dopo la fine della guerra al Califfato al controllo di tutto il Libano.
Domani dovrebbe arrivare a Beirut il Primo Ministro dimissionario Saad Hariri, il quale ha denunciato complotti omicidi nei suoi confronti orditi dalle fazioni sciite libanesi e dallo stesso Iran.
Il ritorno di Hariri, le sue dimissioni, o un gesto di violenza contro il leader sunnita potrebbero innescare una spirale di violenza, anche per questo motivo riteniamo che il Capo di Stato Maggiore libanese abbia ordinato alle sue truppe di essere pronte ad intervenire con minimo preavviso.