Il vice ministro per gli affari Esteri della Federazione Russa Gennady Gatilov ha dichiarato che la Russia è pronta a porre il veto alla bozza di risoluzione preparata dai paesi occidentali, se essa verrà posta in votazione presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nella bozza di risoluzione si farebbe infatti un vago riferimento all’art.7 della Carta delle Nazioni Unite, articolo che autorizza l’uso della forza quando è in pericolo la pace e la stabilità. Con la dichiarazione di Gatilov si spengono le speranze di chi in occidente pensava di poter ottenere il placet russo ad un intervento armato in Siria. Nei prossimo giorni GeoPoliticalCenter analizzerà in modo dettagliato la posizione russa e i segnali politici, militari e diplomatici che la Russia ha fatto giungere in medio oriente e nei centri del potere dell’occidente.
Nella bozza di risoluzione sarebbe stato indicato un termine perentorio di dieci giorni, nei confronti del regime di Assad, nei quali si impone la fine dell’utilizzo delle armi “pesanti” contro i ribelli. In caso di violazione dell’ultimatum sarebbero scattate sanzioni, l’embargo sulla vendita di armi e l’autorizzazione ad agire con la forza in base all’art.7, condizioni inaccettabili al momento per Mosca.