Un segnale che la Grecia e la Germania siano ai ferri corti? Sicuramente la quantificazione formale, da parte del governo di Atene, dei danni di guerra che la Grecia chiede alla Germania. Danni quantificati dal governo di Tsipras in 278 miliardi di euro, cifra che secondo Atene va disgiunta dai danni di guerra già corrisposti dai tedeschi ai greci negli anni sessanta.
Secondo il governo greco all’epoca non erano stati contabilizzati i danni relativi alla distruzione di infrastrutture greche, i danni relativi ai crimini di guerra e il rimborso di un prestito, con relativi interessi, che la banca centrale greca fu costretta ad erogare all’occupante tedesco, prestito che prosciugò le riserve auree della banca nazionale di Atene e, secondo quanto dice il governo di Tsipras, mai restituito alla Grecia.
La richiesta di danni è superiore al debito greco nei confronti dell’Europa. Tale richiesta di danni di guerra potrebbe essere utilizzata dal governo greco come giustificazione per non rimborsare parte del proprio debito odierno, in particolare il debito ora nelle mani di banche ed istituzioni tedesche.
Oggi, poco dopo la formalizzazione della quantificazione dei danni di guerra chiesti dalla Grecia, fonti della commissione europea hanno affermato, senza riferirsi a questa richiesta di denaro rivolta alla Germania, che la Grecia sta percorrendo la “strada sbagliata” nel processo di riforme economiche che la Troika (seppur con nome diverso) ha chiesto ad Atene.
Domani il premier greco Tsipras sarà in visita a Mosca, che il nostro settore economico seguirà, con particolare riferimento al possibile coinvolgimento russo nei progetti di risanamento della Grecia di Tsipras.
Greece says it did not cover payments for damaged infrastructure, war crimes and the return of the forced loan.