Il Segretario di Stato Americano John Kerry ha rilasciato oggi una dichiarazione nelle quale chiede che nell’area di Aleppo, e nel nord ovest della Siria, venga impedito il sorvolo a tutti gli aerei Russi e Siriani che attualmente operano nella zona. Kerry ha testualmente chiesto che vengano “messi a terra” gli aerei russi e siriani, ed ha accusato Mosca di inventare una versione di comodo per dare una spiegazione dell’attacco che, 48 ore fa, ha distrutto un convoglio della Croce Rossa/Mezzaluna Rossa a nord ovest di Aleppo (in un’area sotto il controllo dei ribelli siriani).
Le frasi di Kerry sono il primo passo americano verso l’unilaterale dichiarazione di una No Fly Zone Umanitaria nel nord ovest della Siria. La dichiarazione di una No Fly Zone unilaterale è l’unica possibilità oggi in mano agli Stati Uniti per attuare il piano di stabilizzazione e riassetto dell’area pensato alla Casa Bianca, in quanto nessuna mozione in tal senso presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vedrebbe mai la luce, a causa del Veto russo.
Tuttavia l’eventuale dichiarazione di una No Fly Zone unilaterale, violerebbe il diritto internazionale ed esporrebbe gli Stati Uniti ad un confronto militare con la Federazione Russa all’interno dello spazio aereo siriano; per questi motivi una No Fly Zone unilaterale americana in Siria non è un’ipotesi che ha alte probabilità di essere trasformata in realtà, a meno che di non cercare di verificare la determinazione russa a difendere i propri interessi nel Mediterraneo Orientale.