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Iniziati a Mosca i colloqui sul nucleare iraniano.

Mosca 18 luglio 2012

Sono iniziai da pochi minuti a Mosca i colloqui su, programma nucleare iraniano tra il gruppo dei 5+1 composto da Russia, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Cina più la Germania, e l’Iran. Sono presenti: il ministro degli Esteri della Federazione Russa S. Lavrov, il capo negoziatore iraniano S. Jalili, il rappresentante della politica estera europea baronessa C. Ashton. I colloqui sono iniziati in un clima estremamente teso, con la richiesta dell’Iran, formulata negli scorsi giorni di trasmettere i colloqui in diretta televisiva, richiesta non accettata. Il clima è appesantito da un apparente stallo nelle reciproche richieste e dal fatto che nelle scorse settimane non si sono tenuti tutti gli incontri preparatori tipici di questo tipo di vertice. Non di poco conto neanche il fatto che la repubblica islamica dell’Iran vorrebbe raggiungere un accordo di ampio respiro, non solo dialogare in modo ristretto del programma nucleare. Alcuni diplomatici iraniani hanno affermato nelle scorse ore che gli occidentali “vogliono diamanti offrendo in cambio noccioline”, riferendosi al fatto che i progressi in campo nucleare che l’Iran ha raggiunto non possono essere barattati con uranio al 20% per i reattori di ricerca e per pezzi di ricambio per aeromobili. Questa dichiarazione sottintende il fatto che l’Iran vuole, pretende di includere nella discussione la questione siriana, dove vuole avere voce in capitolo per supportare l’alleato più sicuro dell’Iran e cioè il presidente siriano Assad.

L’Iran inizia a produrre rivendicazioni regionali, in linea con le sue aspirazioni di potenza regionale, già ora che ha in mano traguardi importanti nel campo atomico. Proviamo ad immaginare le richieste iraniane se un giorno Tehran potesse avere a disposizione un piccolo arsenale atomico. La capacità di azione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza, già oggi limitata dal potere di veto dei vincitori della seconda guerra mondiale, sarebbe definitivamente annullata dalla presenza di due potenze atomiche come la Corea del Nord in Asia, e l’Iran in medio oriente.

Il ricatto atomico aleggerebbe al di sopra di ogni negoziato, di ogni disputa, economica, territoriale, o prettamente militare che sia.