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Il Congresso Americano comincia l’esame dell’accordo nucleare con l’Iran

Il Congresso Americano comincia l’esame dell’accordo nucleare con l’Iran

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Il Congresso Americno inizia oggi l’esame dell’accordo definitivo sul programma atomico iraniano, il Dipartimento di  Stato ha completato l’iter burocratico preliminare all’esame di Senato e Camera dei Rapprentanti e ora il Congresso ha sessanta giorni di tempo per ratificare o respingere tale accordo. 

Il presidente Obama ha già annunciato che, in caso di voto negativo del Congresso, egli è pronto ad utilizzare il proprio diritto di Veto presidenziale per impedire che il Congresso faccia saltare l’accordo. Il Senato americano, così come la Camera, ha tuttavia il potere di impedire il diritto di Veto del presidente, questo potere è vincolato ad una maggioranza qualificata del 67% dei senatori votanti. 

Il risultato della votazione non è al momento prevedibile, in quanto numerosi fattori politici, oltre che strategici, influenzeranno la scelta del Congresso. Il risultato della votazione non è scontsto in quanto peseranno, oltre alle motivazioni strategiche, anche quelle politiche. Riteniamo che lo scenario più verosimile sia un voto negativo del Congresso ma senza la maggioranza qualificata del Senato ed il conseguente Veto Presidenziale. Seguiremo l’evolversi della discussione particolarmente in Senato e vi daremo conto dell’evoluzione delle votazioni.

Comment(12)

    1. Secondo me, è tutta uno spettacolo fittizio.
      L’Occidente vuole ancora attaccare l’Iran, e l’accordo fornisce il casus belli per Israele di farlo: Israele attaccherà l’Iran e l’Occidente si manterrà defilato agli occhi dell’opinione pubblica e militarmente

  1. Vedremo se il Congresso darà filo da torcere ad Obama. Io penso di si.

    Qua si rischia l’indigetsione di Pop Corn.

    1. Ma certo che il Congresso darà l’assenso. C’è una recita momentanea, poi daranno il via. Il mio pensiero è quello illustrato sopra. Israele ha il pretesto di attaccare l’Iran

  2. Si e intanto la nato si esercita in Ucraina a guida usa…chi vuole l escalation? Chi? Il right sector e i suoi padroni…

    1. Ormai il governo ucraino è un vassallo occidentale. Right Sector e Azov sono i cani da guardia: se il governo vassallo fallisce o vi sono variazioni politiche a livello di struttura o a livello di politica estera che mettano in discussione un indiscusso filo-occidentalismo, ci sono i cani da guardia a ribaltare tutto.
      Il default dell’Ucraina non avverrà: l’FMI continuerà a finanziare il paese, non abbiate dubbi

  3. Ormai il governo ucraino è un vassallo occidentale. Right Sector e Azov sono i cani da guardia: se il governo vassallo fallisce o vi sono variazioni politiche a livello di struttura o a livello di politica estera che mettano in discussione un indiscusso filo-occidentalismo, ci sono i cani da guardia a ribaltare tutto.
    Il default dell’Ucraina non avverrà: l’FMI continuerà a finanziare il paese, non abbiate dubbi

    1. Alessandro calma con le previsioni che potresti perdere la tua “superiorità” …

      1. Per lo meno io seguo i fatti e formulo un’idea, tantissimi altri nemmeno li conoscono. Comunque non penso di sbagliare, i fatti dovrebbero essere questi.
        Se ci fai caso, Alex, il Fondo Monetario ha finanziato più volte l’Ucraina con qualche miliardo di dollari, sufficienti a non collassare (default). Soros stesso ha detto che bisogna continuare a finanziare l’Ucraina anche più prepotentemente. Se lo dice uno come Soros………
        La verità, a mio parere, è che l’Ucraina è strumento di guerra per procura alla Russia, i giochi sono iniziati e nessuno è intenzionato a retrocedere, quindi, presumo, l’Ucraina prosciugherà l’FMI (ovviamente è un modo di dire).
        Il governo Iatseniuk è stato imposto dagli USA tramite Nuland (vedi intercettazione Nuland-Pyatt), quindi sappiamo per certo che è filo-occidentale. I suoi obiettivi non sono mistero del resto: accesso all’UE e alla NATO. Meno fattibile l’UE, ma molto di più la NATO, e in fondo credo che la NATO sia il vero scopo, penso che l’entrata nell’UE, ammesso che sia possibile (non credo per un paese in default), sia solo il preambolo per quella nella NATO. Nessuno arretrerà: la partita è calda e si proseguirà con ogni mezzo

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