Il dispiegamento segue le dichiarazioni del prossimo segretario di stato Usa Tillerson e avviene poco prima delle dichiarazioni del portavoce della Casa Bianca, i quali hanno affermato che gli Stati Uniti dell’era Trump non permetteranno alla Cina di utilizzare ed annettere aree marittime internazionali nel Mar Cinese Meridionale.
Il dispiegamento degli ICBM cinesi in quella regione assume una valenza di minaccia diretta contro gli Stati Uniti d’America, in quanto da quel luogo i missili sono al riparo dalle possibilità di intercettazione in fase di spinta da parte del sistema antimissile americano e permette agli ICM di sfruttare la rotta polare per minacciare il territorio domestico degli Stati Uniti.
La Cina brandisce l’arma nucleare alla luce della affermazioni americane di non permettere alla Cina libertà di azione nel Mar Cinese Meridionale. Come avevamo affermato dopo l’elezioni di Trump, l’area più “calda” dello scacchiere mondiale sarà il Pacifico Occidentale.