Il leader del movimento sciita Hezbollah, Hassan Nasrallah, per uno strano caso del destino risponde alle domande del nostro editoriale uscito ieri sulle possibili posizioni del presidente americano Obama in caso di attacco di Israele ai siti nucleari iraniani.
Il leader di Hezbollah ha dichiarato che gli iraniani non esiteranno ad attaccare le basi americane in medio oriente in risposta all’eventuale raid di Israele contro i siti di sviluppo nucleari in Iran. Nasrallah ha colto nell’atteggiamento americano l’intenzione di sganciarsi da quello che appare uno scenario di guerra sempre più prossimo, e sicuramente dopo essersi consultato con il suo principale alleato, ha dichiarato pubblicamente che l’Iran ed Hezbollah riterranno responsabile l’America di un eventuale Strike degli aerei con la stella di Davide sul suolo iraniano.
Un invito da parte del leader di Hezbollah all’amministrazione americana a fare ancora di più per dissociarsi dall’eventuale azione di Tel Aviv, quasi un invito a fermare con la forza gli aerei di Israele che si levassero in volo per colpire l’Iran, se gli Usa vogliono evitare le ritorsione iraniana.
Queste dichiarazioni rendono con grande efficacia l’idea da quale posizione di forza l’Iran ed Hezbollah trattino con l’amministrazione americana, sicuri che Washington voglia evitare ad ogni costo lo scontro armato. In questa ottica vanno analizzati i rapporti diplomatici, politici e militari che si stanno sviluppando nella regione mediorientale.
Qui trovate un pezzo di Haarezt che parla delle dichiarazioni di Nasrallah
“The response will not be just inside the Israeli entity – American bases in the whole region could be Iranian targets… If Israel targets Iran, America bears responsibility,” the Hezbollah leader said.