Dopo voci ricorrenti, che il nostro centro ha pubblicato negli ultimi giorni di gennaio 2012, smentite, parziali annullamenti e grandi difficoltà diplomatiche oggi si è avuta la conferma ufficiale di tale vertice. Determinante appare essere stato il viaggio del primo ministro Turco Recep Tayyip Erdogan a Tehran di ritorno dal summit sul nucleare di Seoul.
Questa conferenza segnerà i destini della regione mediorientale e di riflesso di una grande parte del mondo. Vedremo se gli iraniani permetteranno libertà di azione agli ispettori IAEA durante il vertice o se per l’ennesima volta negheranno l’accesso al team dell’agenzia internazionale delle Nazioni Unite incaricata di verificare il rispetto del trattato di non proliferazione, del quale la repubblica islamica dell’Iran è firmataria.
Negli stessi giorni di metà aprile, forse lo stesso 14 aprile, la Corea del Nord potrebbe lanciare un missile intercontinentale sperimentale, in spregio alle risoluzioni delle Nazioni Unite che vietano al regime comunista di testare missili balistici. Ufficialmente il lancio del missile è programmato per la messa in orbita di un satellite per l’osservazione della terra, ma di fatto è un test per un vettore balistico intercontinentale capace di trasportare una testata nucleare.
L’America in quei giorni di aprile si troverà impegnata sui due fronti più complessi e pericolosi che la vedono coinvolta : il nucleare iraninano e le continue provocazioni della Corea del Nord.
Il presidente Obama ha ogni giorno un ventaglio di possibilità sempre più esiguo per gestire le sfide poste da queste due nazioni, che con un discreto ma efficiente coordinamento stanno cercando di scardinare le capacità di controllo degli Stati Uniti nei loro confronti. Allo stesso tempo Corea del Nord e Iran cercano di garantirsi in modo rapido il controllo della tecnologia nucleare per fini militari e di avere a disposizione un vettore missilistico per rendere reale la minaccia posta dagli ordigni nucleari. L’alleanza e la coordinazione negli atti di Corea del Nord ed Iran è ormai palese, tanto da lasciare intravedere un’alleanza che vada oltre lo scambio di tecnologia che da anni vede coinvolte le due nazioni.
Il nostro team di analisi ritiene che l’incontro di Istanbul sia l’ultima possibilità che il presidente Obama vuole riservare alla diplomazia, lasciando dal 15 aprile la parola ai piani operativi del pentagono di Leon E. Panetta. Per tale data infatti il dispositivo bellico americano sarà completamente dispiegato e pronto per ogni evenienza.
“La nostra è una politica di prevenzione non di contenimento”
H. Rodnam Clinton Segretario di Stato Usa , Riad 31 Marzo 2012