Economia europea e deflazione
Non è giornata per le belle notizie. Non ce ne vogliate, noi ce la mettiamo tutta. L’indice dei prezzi al consumo per l’area Euro fa saltare sulla sedia tutti gli analisti: va peggio del previsto. Il consenso lo vedeva stabile alla quota (esigua) dello 0,7% e invece è scivolato a ben 0,5%! A questo punto la BCE di Mario Draghi dovrà necessariamente intervenire con i tanto declamati “strumenti non convenzionali”. Ormai gli analisti sono quasi tutti concordi e questa volta anche noi di GPC ci allineiamo: la BCE sarà la prima banca centrale a portare i rendimenti in territorio negativo. Con questa manovra (disperata) Draghi mira a far sì che tenere i soldi in deposito presso la BCE sia oneroso per le banche europee, e conseguentemente queste dovrebbero preferire i prestiti di denaro nel circuito interbancario e verso il cliente finale (famiglie e imprese). Oggi è uscito anche il dato sulla disoccupazione UE che è sceso dello 0,1%, davvero troppo poco per sentirsi euforici. La questione dunque non cambia: inflazione a livelli minimi da record (da diversi trimestri ormai) e disoccupazione a livelli massimi da record (da numerosi trimestri): il mix è letale, di non facile soluzione da un punto di vista meramente teorico, men che meno dal punto di vista reale. Vedremo se Draghi adotterà i tassi negativi e se a questa misura ne affiancherà altre “non convenzionali”. E soprattutto, vedremo i risultati che ne sortiranno.