Si pensava che sarebbe stato rispettato almeno il periodo di lutto nazionale decretato fino al 29 dicembre, ma così non è stato e ora a Pyongyang, apparentemente, vige una diarchia.
Il timore maggiore è che per rendere manifesto il proprio potere zio o nipote potrebbero ordinare azioni militari provocatorie nei confronti della Corea del Sud, solo così infatti nella veste di comandante supremo dell’ esercito uno dei due sarebbe riconosciuto governante assoluto di una nazione che si identifica in massima parte nel suo esercito. Difficile fare pronostici accurati su come queste provocazioni potrebbero prendere forma, la zona sicuramente che più si presta a tali atti è lo specchio di mare conteso dalle due parti fin dalla stipula dell’ armistizio e mai completamente riconosciuta da parte della Corea del Nord. È in quel braccio di mare, dove i confini rivendicati da Seoul e Pyongyang non coincidono, che un sottomarino costiero della Corea del Nord ha affondato con un singolo siluro ben piazzato una corvetta del Sud causando la morte di 46 marinai, la Corea del Sud non rispose con fermezza. Pochi mesi dopo in uno scambio di colpi di artiglieria nella stessa zona persero la vita civili e militari Sud Coreani, anche in questo caso e a quanto sembra su pressione dell’ amministrazione americana Seoul rispose in ritardo disordinatamente e con scarsa efficacia. Domani in questa zona potremo assistere all’ennesima mortale provocazione utile solamente a decidere chi è che comanda per davvero dopo la morte di Kim Jong Il.
Per ora il primo round sembra che se lo sia aggiudicato il giovane Kim Jong Un, il quale stando a fonti citate dall’ agenzia di stampa Yonhap ha emanato, poco prima dell’annuncio della morte del padre il suo primo ordine militare indirizzato all’interezza delle forze armate del suo paese. Fonti Nord Coreane citate dalla Yonhap sottolineano che questo ordine del giovane “grande successore” evidenzia il totale controllo del figlio di Kim Jong Il sull’apparato militare. Questa notizia va letta come una interpretazione parziale e relativa della reale situazione politica del dopo Kim Il Sung; ma non dovremo aspettare molto tempo per capire chi realmente comanda in quel pezzo di pianeta isolato dal mondo.