Il 29 gennaio scorso in Sud Sudan sono stati rapiti numerosi operai cinesi, 29 per l’esattezza. Da allora abbiamo attentamente seguito l’evolversi della situazione, sebbene purtroppo non vi sia ancora il positivo esito da noi auspicato. E vista la situazione di stallo, il governo di Pechino ha oggi annunciato che eserciterà ogni tipo di pressione per ottenere la liberazione dei propri connazionali. Sono già state avviate missioni ad alto livello sia con il Sud Sudan che con i paesi limitrofi per lavorare alla liberazione dei 29 operai cinesi.
Ricordiamo che la presenza cinese in Africa è ormai una realtà più che consolidata, sebbene il mondo occidentale e soprattutto l’Europa tendono a “dimenticarsene”. La Cina è sempre alla ricerca di materie prime, in particolar modo il petrolio del Sudan è davvero un piatto ghiotto per il colosso asiatico e infatti ben il 5% del petrolio cinese arriva da questa nazione africana. E’ sicuramente una forma di neo-colonialismo, per quanto diversa dall’approccio europeo del secolo scorso. Avremo modo di riparlare delle delicate relazioni tra Cina e Africa, oggi tuttavia è il momento di monitorare l’esito di questo rapimento di massa.